Orsi, il ministro Galletti: possono essere uccisi solo quelli pericolosi per l'uomo
«La sicurezza della popolazione viene sempre al primo posto»
«La tutela della vita umana e la sicurezza della popolazione vengono sempre al primo posto. Sugli orsi pericolosi il Tribunale ha già chiarito la possibilità per la Provincia di Trento di agire attraverso ordinanze: se però siamo in presenza di un orso che non attenta all'uomo ma solo a beni materiali io, nell'ambito dei miei poteri e delle mie prerogative, posso dire da subito che indicherò come via da seguire quella della captivazione e non autorizzerò mai l'uccisione di un orso, la cui specie va protetta ad ogni costo».
Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti a margine dell'incontro con il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi sul tema della gestione dell'orso. Nel corso del confronto al dicastero di Via Cristoforo Colombo, cui erano presenti anche l'assessore provinciale all'Ambiente Michele Dallapiccola e le rispettive strutture tecniche, è stata data notizia della firma, da parte della direzione competente del ministero dell'Ambiente, del decreto che rende esecutiva la modifica del capitolo 3 del cosiddetto "Pacobace" e che recepisce, tenuto conto del parere favorevole dell'Ispra, i decreti e le deliberazioni già emanati sull'argomento dalle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.
La principale novità introdotta dalla riformulazione è la nuova categoria dell'orso "dannoso", ovvero del plantigrado "che arreca ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni alle coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana". "Ferme restando tutte le azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente, è prevista la richiesta di autorizzazione al ministero per ogni intervento di rimozione" conclude il dicastero.
Lo ha detto Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, a margine dell'incontro con il presidente della Provincia Ugo Rossi sulla conservazione dell'orso.
Il comunicato della Provincia
Sono tre le novità emerse dall'incontro che il governatore del Trentino Ugo Rossi ha avuto questo pomeriggio con il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, presente anche l'assessore provinciale Michele Dallapiccola.
La prima riguarda la notizia dell'emanazione del decreto direzionale che modifica il Pacobace introducendo la nuova categoria dell’orso “dannoso”, da intendersi come animale “che arreca ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni alle coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana”. Di fronte a questi comportamenti è ora prevista la rimozione dell'orso, da attuarsi in via preventiva, prima cioè che si possano verificare situazioni pericolose per l'uomo.
Il secondo punto affrontato riguarda invece la richiesta relativa al numero degli orsi presenti sul territorio trentino, un tema complesso in merito al quale il ministro ha confermato la disponibilità di affrontarlo assieme alla Provincia in sede di Commissione europea.
Come terzo punto infine la richiesta che Rossi e Dallapiccola hanno avanzato al ministro affinché, attraverso una specifica norma di attuazione la Provincia autonoma di Trento possa applicare direttamente le direttive europee e statali in materia, questo al fine di assicurare la massima celerità nella gestione di fatti problematici. "Anche su questo punto - riferisce Rossi - abbiamo registrato la disponibilità del ministro ad approfondire un percorso che punta a garantire al Trentino la possibilità di gestire in autonomia le misure del caso".
UGO ROSSI
Il Trentino ha chiesto, attraverso una specifica norma di attuazione, di potere applicare direttamente le direttive europee e statali in materia di orsi, per assicurare la massima celerità nella gestione di fatti problematici. Lo hanno fatto il governatore, Ugo Rossi, e l'assessore competente, Michele Dallapiccola, stamani in un incontro a Roma col ministro dell'ambiente, Gian Luca Galletti, in cui è stato reso noto che è stata introdotta la nuova figura di orso "dannoso". Il Trentino ha chiesto anche di affrontare la questione del al numero degli orsi presenti sul territorio e ricevuto dal ministro, a quanto riporta una nota della Provincia, la disponibilità di affrontarla assieme alla Provincia in sede di Commissione europea. "Anche sul punto della gestione diretta di fatti problematici - riferisce Rossi - abbiamo registrato la disponibilità del ministro ad approfondire un percorso che punta a garantire al Trentino la possibilità di gestire in autonomia le misure del caso".
BOSO: PERMETTETE AI CACCIATORI DI UCCIDERE GLI ORSI
«Sono i cacciatori i padroni del territorio, pagano 1800 euro all'anno per l'attività venatoria. Devono essere loro ad abbattere gli orsi e non la forestale». Che tra il leghista Enzo Erminio Boso e l'orso i rapporti non siano proprio idilliaci non è una novità. Già in passato non sono mancate le polemiche basta ricordare il banchetto a base di carne d'orso, bloccato poi dai Nas. Ora l'ex senatore leghista torna a tuonare contro la Provincia di Trento che dovrebbe, secondo Boso, copiare i paesi dell'est per risolvere il problema dell'orso e tranquillizzare le persone. Ma non solo. Critiche arrivano anche nei confronti della forestale. L'occasione è stata la consegna, da parte della Lega Nord, del quesito referendario a Palazzo Trentini. Ieri, infatti, è partito l'iter burocratico per arrivare, se tutto andrà per il verso giusto, a un referendum proposto dai leghisti ma appoggiato anche da Forza Italia e dal consigliere provinciale Claudio Cia, affinché la Provincia si attivi presso gli organi competenti per limitare la presenza del plantigrado sul territorio.
«I cittadini fotografano l'orso - ha spiegato Boso - e mostrano le foto ai forestali per avvisarli della presenza dell'animale. Si sentono però dire che sono foto non vere che gli orsi ritratti sono quelli del Canada. Ci vorrebbe più umiltà da parte di qualcuno per ammettere il problema. La colpa è tutta dell'ex assessora Berasi e di Dellai che hanno fatto gestire questo progetto da amici di amici lasciano fuori persone qualificate che avevamo qui in Trentino». La soluzione per Boso, oggi, è quella di emettere dei permessi di abbattimento dell'orso per i cacciatori. «In Jugoslavia ci sono 100 permessi per l'orso e 200 per i cinghiali. Lasciamo anche noi abbattere un determinato numero di capi e basta. Andiamo ad imparare da chi la situazione la sa gestire meglio».