Rifugi Sat, piano pluriennale per il mantenimento
Nei 34 rifugi di proprietà della Sat, nell'ultima stagione estiva hanno pernottato circa 45mila persone, in buona parte soci del sodalizio alpinistico
Nei 34 rifugi di proprietà della Sat, nell'ultima stagione estiva hanno pernottato circa 45mila persone, in buona parte soci del sodalizio alpinistico: e se nei rifugi alle quote più basse gli associati sono stati il 60% circa del totale, arrivano anche all'80% nei rifugi situati alle quote più elevate.
I soci della Società degli Alpinisti Tridentini (26.700 circa a fine 2015) si confermano dunque affezionati frequentatori dei «loro» rifugi - ai quali vanno aggiunti le capanne sociali e i bivacchi, per un totale di circa3mila posti letto -, per il mantenimento dei quali l'associazione ha ora presentato all'Assessorato al turismo della Provincia un piano di interventi.
Dalle valutazioni della Provincia dipenderanno ovviamente i finanziamenti per i vari progetti in corso che Claudio Bassetti , presidente della Sat, e Renzo Franceschini , presidente della Commissione rifugi e opere alpine Sat, ci hanno gentilmente riassunto.
Dal Carè Alto allo Stivo
Fra gli interventi che verranno realizzati quest'anno c'è la costruzione della centralina idroelettrica a servizio del rifugio «Ongari» al Carè Alto, per consentire l'approvvigionamento elettrico senza uso di combustibili fossili. Un impegno che comprende l'adeguamento dell'impianto elettrico e alle norme antincendio (si parla di circa 400mila euro) e con il quale si prevede, in alcune fasce orarie, che l'impianto possa servire anche la teleferica. «Contando di avere le autorizzazioni e il finanziamento - spiega Franceschini - si vorrebbe poi procedere al rifacimento del rifugio Marchetti allo Stivo risolvendone così i problemi». Senza modificarne l'aspetto, ad eccezione dell'aggiunta di una tettoia di ingresso, il «nuovo» Marchetti dovrebbe essere così ben isolato, rispondente a tutte le ultime norme e fornito di un serbatoio di acqua, oltre che di un nuovo sistema di grigliatura per i reflui.
«Abbiamo preferito fermarci - spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti - e fare un ragionamento sull'intera struttura». «Nella scaletta dei tempi, contiamo di arrivare a maggio con le autorizzazioni - osserva Franceschini -; lo Stivo è un rifugio molto frequentato, in qualsiasi stagione». Un altro intervento nei programmi della Sat riguarda l'adeguamento alle norme antincendio del rifugio Vajolet, nel gruppo del Catinaccio (in parte di natura impiantistica - spiega Franceschini - in parte relativo a camini e combustioni), mentre per il rifugio Boè, nel gruppo di Sella, la Sat sta ultimando la pratica per arrivare alla richiesta di finanziamento: «È stato fatto un appalto/concorso con otto imprese - argomenta il presidente della Commissione - per la progettazione esecutiva e il computo metrico estimativo, ossia per l'offerta, sia per la parte strutturale, sia per la parte impiantistica». Sulla base dei costi, inizierà il dialogo con la Provincia per il finanziamento. Altri programmi riguardano due rifugi storici della Sat, il «Tommaso Pedrotti» alla Bocca di Brenta e il «Ciampedie» nel gruppo del Catinaccio, costruiti all'inizio del ?900 rispettivamente dalle sezioni di Brema e di Lipsia del club alpino austro-tedesco. «L'anno scorso - ricorda Franceschini - un bel contributo di idee per il rifugio Pedrotti è arrivato dal lavoro svolto dall'Università di Trento, per capire quale può essere la migliore forma di intervento».
Un'indagine sui frequentatori
Se circa 45mila persone hanno trascorso la notte nei rifugi Sat durante la scorsa estate, i frequentatori sono molti di più, anche perché - ricorda Bassetti - sono sempre di più i rifugi che aprono nella stagione invernale, oltre che in autunno: «La destagionalizzazione - osserva - noi la stiamo già facendo. Stiamo pensando ad un ragionamento sui passaggi e sull'uso dei rifugi, anche per capire qual è l'interesse attorno a queste strutture che, per il solo fatto di esistere, sono un motivo di frequentazione della montagna». Divisi in interventi straordinari e ordinari, quelli previsti nel piano presentato alla Provincia - spiega ancora Bassetti - sono «un impegno fino al 2022, anche per mantenere i livelli di eccellenza attuali».
Tuckett e Sella: Sat «chiama» Berlino
Ultimati gli interventi di ammodernamento, i rifugi Tuckett e Sella, nel gruppo di Brenta compiono quest'anno 110 anni. Simboli della «competizione» di inizio Novecento fra Sat e club alpino austro-tedesco, saranno protagonisti di una giornata all'insegna dell'amicizia. Nell'estate del 1906, la Sat inaugurò il suo rifugio intitolato al primo presidente del Club Alpino italiano, Quintino Sella, mentre ad inaugurare il «Tuckett» furono, una settimana dopo, gli alpinisti della sezione di Berlino del Deutscher und Österreichischer Alpenverein (DuÖAV). Ricorrendo quest'anno anche il 50° anniversario del gemellaggio fra Trento e Charlottenburg (Berlino), la Sat ha pensato di invitare una delegazione di berlinesi per «cementare» l'amicizia alpina nell'agosto prossimo.