Senza l'autonomia speciale la montagna non si salva
È l’autonomia speciale a salvare la montagna. Le uniche due regioni di montagna dove non si è registrato il fenomeno dello spopolamento delle alte quote, ma addirittura una crescita della popolazione in termini assoluti, sono Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige. Lo ha dimostrato il rapporto sulla montagna presentato ieri a Roma in Senato.
«Nei nostri territori sono state poste in essere delle politiche pubbliche per valorizzare le genti di montagna. Questo certamente grazie alle risorse prodotte localmente, che abbiamo potuto gestire in prima persona. Ma attenzione: non è sufficiente disporre delle risorse. Bisogna essere convinti che evitare lo spopolamento della montagna è un valore, sia per i diretti interessati sia per tutto il Paese»: così in sintesi nel suo intervento il governatore Ugo Rossi, che ha tirato le somme dei lavori, introdotti dal presidente del senato Pietro Grasso.
Lo spopolamento della montagna ha una vistosa eccezione in due regioni: in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta. In queste due regioni,non solo lo spopolamento non c’è stato, ma addirittura, negli ultimi 60 anni, si è registrata una crescita della popolazione, anche in valori assoluti (nel Trentino-Alto Adige del 41% e della Valle d’Aosta del 36%).
A mettere in luce questo fenomeno è il rapporto "La montagna perduta. Come la pianura ha condizionato lo sviluppo italiano" realizzato da Cer (Centro Europa Ricerche) e tsm-Trentino School of Management, che raccoglie molte statistiche dal 1951 agli anni più recenti sull’andamento della popolazione, dell’economia e delle infrastrutture, nelle varie regioni italiane.
Sintesi della ricerca
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Il dossier completo
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