Far accettare lupi e orsi La nuova sfida della Provincia
È l’accettazione sociale il vero problema dei grandi carnivori in Trentino, non l’ambiente naturale che li circonda. Da quella dipenderà in gran parte il futuro in questa terra di orsi, lupi, linci.
Ne è convinta la Provincia, che sottolinea come l’«habitat sociale-politico» sia oggi determinante, più di quello «ecologico». In sostanza, si tratta del livello di tolleranza dell’uomo rispetto agli inevitabili problemi che accompagnano la presenza di questi grandi carnivori.
Di qui l’idea di aggiornare il «Piano della comunicazione sui grandi carnivori», con l’obiettivo di coinvolgere l’opinione pubblica. Il nuovo piano è stato portato stamane all’attenzione della Giunta, che lo ha adottato con un conchiuso.
Nel Piano, frutto di alcuni mesi di approfondimento sul tema orso e del lavoro congiunto di vari soggetti (Servizio foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento, Parco Naturale Adamello Brenta, Museo delle Scienze MUSE, SAT, Trentino Marketing con il coordinamento dell’Ufficio Stampa della Provincia), sono indicate la finalità generale e gli obiettivi specifici del piano stesso, i «messaggi chiave» e i criteri che informano e che possono rendere più incisiva ed efficace la strategia di comunicazione, le iniziative programmate nei prossimi due anni per aumentare nell’opinione pubblica e nelle categorie di cittadini più direttamente interessate la conoscenza dei grandi carnivori, nonché le azioni di monitoraggio.
Nel Piano è contenuto anche uno specifico «Protocollo comunicazioni nelle situazioni critiche», quale strumento di indirizzo e di gestione delle azioni di comunicazione da attuare in presenza di situazioni non ordinarie, critiche e/o di emergenza legate alla presenza o all’attività di orsi «problematici», diversamente definiti «dannosi» o «pericolosi» a seconda del loro comportamento.
Le azioni di comunicazione previste dal Piano sono ad ampio raggio: si va dal Tavolo permanente di confronto con le categorie economiche interessate alla presenza dell’orso (allevatori, apicoltori, pastori, agricoltori) alle campagne di comunicazione rivolte alla generalità della popolazione, dai rapporti con i media alla presenza sui social network, dalle serate informative agli educational per insegnanti, giornalisti, amministratori, operatori del settore turistico (albergatori, ristoratori, addetti delle Apt) e della montagna (guide alpine, accompagnatori di media montagna e di territorio...), dalla formazione del personale delle strutture provinciali coinvolte nelle tematiche di conservazione dell’ambiente alle proposte didattiche per le scuole, dal materiale informativo rivolto ai turisti (compresi i pannelli informativi e la segnaletica diffusa nelle aree di presenza degli orsi) ai convegni e alla pubblicistica di carattere scientifico.