Salerno-Reggio Calabria: completata l'autostrada che punta alla tecnologia
Dopo 55 anni l’eterna incompiuta è finalmente completa. Da ieri, con l’apertura al traffico della Galleria Larìa, la Salerno-Reggio Calabria è interamente percorribile.
Si chiude così un’epoca, durante la quale la Salerno-Reggio è stata il simbolo dell’inefficienza ed inefficacia dello Stato, malgrado in realtà l’arteria fosse quasi completa fin dal 1974.
Ora la si vuole trasformare in esempio positivo di autostrada moderna ed efficiente, e per sottolineare la sua trasformazione, l’A3 cambia anche nome: diventerà A2 Autostrada del Mediterraneo, a simboleggiare una autostrada che vuole essere una porta di accesso al cuore meridionale del Belpaese ma anche la naturale prosecuzione dell’itinerario Nord-Sud che nasce a Milano con la A1.
«Utilizziamo l’avvio dell’Autostrada del Mediterraneo come spunto per ridare speranza, combattere la rassegnazione e ridare fiducia a queste terre del Mezzogiorno», ha proposto il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, che è intervenuto a Reggio Calabria alla presentazione alle autorità locali del completamento dell’opera. E che ha preannunciato: domani il consiglio dei ministri varerà anche un provvedimento che contiene misure per il Mezzogiorno. Il premier rivendica anche l’aver mantenuto quanto promesso: «C’è stata qualche ironia, è comprensibile, ma abbiamo dimostrato che quando prendiamo un impegno siamo capaci di mantenerlo. È un messaggio molto importante per il nostro Paese», ha sottolineato il premier.
La Salerno-Reggio Calabria sarà la prima autostrada tecnologicamente avanzata a livello mondiale pronta per le auto senza pilota, ma anche in grado di ottimizzare - con informazioni in tempo reale - i flussi di traffico. A renderlo possibile è un progetto di Anas, Smart Road, che nasce con l’idea di dotare le strade, soprattutto quelle strategicamente più importanti, di infrastrutture tecnologiche di ultima generazione. E l’obiettivo è di estendere il progetto alla rete nazionale di Anas.
È in fase avanzata la gara da 20 milioni di euro che prevede la fornitura e la posa in opera di sistemi e postazioni per l’implementazione di infrastrutture tecnologiche avanzate per l’infomobilità e la sicurezza sull’intero itinerario. Un piano di interventi serrato, che si concluderà nel 2020.
Il progetto Smart Road ha lo scopo di cambiare il concetto di strada classico, inteso come infrastruttura civile, portandolo a quello più moderno di ‘strada di comunicazionè e ‘strada di energià completamente integrata nella rete di intermodalità. Si tratta di un progetto ad alto contenuto innovativo, tra i primi al mondo nel settore stradale, che ha come focus l’automobilista e la sua tutela, in previsione anche delle auto senza conducente.
Prevede l’integrazione di tecnologie per infrastrutture, con l’obiettivo di fornire a chi si mette in viaggio numerose informazioni sulle condizioni ambientali e di traffico - individuando ad esempio i flussi degli autoveicoli in tempo reale su tutta l’autostrada favorendo la mobilità con l’ottimizzazione dei percorsi - grazie a tecnologie avanzate che consentiranno una migliore connessione tra chi percorre l’autostrada e gli operatori Anas.
Le tecnologie proprie della Smart Road saranno garantiti attraverso diversi sistemi, tra cui: SISTEMI DI CONNESSIONE RADIO. Il Wi-Fi in motion permetterà una continuità del segnale ai veicoli in movimento anche alle velocità massime consentite.
SISTEMA DI COMUNICAZIONE DATI. Il progetto prevede, tra l’altro, la posa di fibra ottica compatibile anche con le esigenze del ‘piano banda largà del governo.
SISTEMA DI PRODUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA. Sono previste le cosiddette Green Island per la produzione di energia pulita, che funzioneranno anche come aree di ricarica per veicoli elettrici, droni e mezzi per la logistica.
SISTEMI DI MONITORAGGIO. La strada sarà dotata di moderni sensori per il monitoraggio continuo di tutti i parametri per mitigare i fattori di rischio, elevare la sicurezza e il confort di guida, intervenire efficacemente in casi di emergenza.
«Questa autostrada per troppo tempo è stato il luogo dove hanno comandato le ‘ndrine e dove lo Stato non poteva e non doveva essere presente. Da oggi deve tornare ad essere il simbolo di un Mezzogiorno onesto e pulito», ha sottolineato il ministro dei trasporti Graziano Delrio, che ha percorso a bordo di un pullman tutto il tracciato dell’autostrada insieme al presidente di Anas Gianni Vittorio Armani e ai giornalisti.
Delrio ha voluto dedicare questa giornata «al sacrificio di tutte le persone che hanno perso la vita» negli anni nei vari cantieri.
Ma insieme al completamento dell’opera si è voluto soprattutto voltare pagina. «Abbiamo lavorato in questi mesi per trasformare l’A3 da simbolo negativo di eterna incompiuta d’Italia a esempio positivo di una grande autostrada moderna ed efficiente che sia anche una porta di accesso alla straordinaria scelta di mete turistiche offerte dalle aree che attraversa», ha detto il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, annunciando il nuovo nome. E l’opera viene oggi consegnata «ma non la abbandoniamo», ha assicurato Armani: c’è già per questa opera un «Piano di continuo miglioramento», un piano di manutenzione di oltre 1 miliardo di euro. Per l’Autostrada del Mediterraneo, inoltre, Anas avvierà nei prossimi mesi una campagna per far conoscere le enormi potenzialità di questa autostrada con itinerari religiosi, culturali naturalistici ed enogastronomici.
Il viaggio lungo i 443 chilometri della Salerno-Reggio Calabria, è stato scandito dal passaggio da 3 a 2 corsie allo svincolo di Sicignano degli Abruzzi, dall’attraversamento della galleria Sella Rotonda, la più lunga della A3, fino ad arrivare all’ultimo cantiere dell’autostrada, il cosiddetto ‘Cantiere dei record’, che si sviluppa su un’altezza di circa mille metri (il punto più alto è lo svincolo di Campo Tenese, il più alto d’Europa, con i suoi 1.050 metri di altezza), ed è lungo 20 chilometri realizzati in due anni e mezzo per il valore di 680 milioni: qui si trova il Viadotto Italia, 1.125 metri di lunghezza, 19 campate e 260 metri di altezza dal suolo (quasi come la torre Eiffel), il viadotto più alto d’Italia e il secondo d’Europa.
Il momento clou del viaggio è stata l’apertura al traffico (il pullman è stato il primo mezzo a percorrerla) della carreggiata sud (la nord era aperta da ottobre) della Galleria Larìa, l’ultima opera ad essere completata nel Macrolotto 3.2, che si estende per circa 20 chilometri da Laino Borgo a Campo Tenese (Cosenza): l’opera più complessa dell’intero tratto, che ha richiesto un investimento complessivo di circa 54 milioni.
TUTTE LE TAPPE DEI LAVORI
Cinquantacinque anni (meno un mese) dall’avvio dei lavori, ma addirittura 82 anni dal Piano regolatore che per primo ne ha previsto la realizzazione. La storia della Salerno-Reggio Calabria inizia nel lontano 1934 e passa attraverso quasi trent’anni anni di piani, studi e dibattiti prima della partenza vera e propria dei lavori (con l’ambizione di terminarli in due anni). Ci vorrà poi un altro mezzo secolo per completare l’ ‘eterna incompiutà, la cui realizzazione ha coinvolto alcuni dei migliori ingegneri italiani ma è costata 368 miliardi di lire per realizzarla e altri 7,5 miliardi di euro (dagli anni Novanta) per ammodernarla.
Ecco di seguito le tappe salienti della storia della Salerno-Reggio: 1934 - il Piano Regolatore delle Autostrade Italiane redatto dall’Aass (Azienda autonoma statale della strada, dal 1946 Anas) prevede la costruzione di un’autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia-Salerno-Reggio Calabria, ma resterà lettera morta.
1952 - nel Primo Programma Poliennale di miglioramento ed incremento della rete stradale dell’Anas non sono previste autostrade a sud di Salerno.
1955 - la legge 463 (detta legge Romita) approva un programma di costruzione della rete autostradale in dieci anni: della Salerno-Reggio Calabria si prevede solo lo studio.
1961 - il Consiglio di amministrazione dell’Anas, presieduto dal Ministro dei Lavori Pubblici Benigno Zaccagnini, approva il progetto di massima dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
1962 - il 21 gennaio alla presenza del presidente del Consiglio Amintore Fanfani partono i lavori. Fanfani dichiara che termineranno due anni dopo, nel 1964.
1967 - 125 km sono in esercizio (da Salerno a Lagonegro) e 318 sono ancora in costruzione.
1974 - l’intero tratto da Salerno a Reggio Calabria, finanziato dallo Stato, viene aperto al traffico. Il costo finale è di 368 miliardi di lire, con una media di 830 milioni a chilometro. Ma l’autostrada nasce incompleta, per l’interruzione sul Sirino, nei pressi di Lagonegro, al km 131.
1987 - il presidente del Consiglio Bettino Craxi e il ministro dei Lavori pubblici Riccardo Misasi stanziano 1.000 miliardi di lire per lavori di somma urgenza sulla A3.
1996-1997 - il governo presieduto da Romano Prodi approva un piano di lavori su tutto il tracciato dell’A3, stanziando 6.000 miliardi di lire. Nel progetto è previsto anche il superamento della strozzatura del Sirino.
1999 - il Cipe unifica gli interventi precedentemente deliberati in un unico intervento per assicurare maggiore flessibilità operativa. L’Anas bandisce le gare per la progettazione. Da quegli anni, il percorso dell’autostrada sarà caratterizzato da una lunga teoria di cantieri, che soprattutto d’estate provocheranno spesso code e disagi.
2008 - l’Anas presieduta da Pietro Ciucci apre al traffico il 1 macrolotto dallo svincolo di Sicignano degli Alburni allo svincolo di Atena Lucana, costato 500 milioni di euro.
2014 - vengono consegnati i lavori dell’ultimo grande cantiere della A3, il Macrolotto 3.2, del valore di circa 600 milioni di euro. Tra le opere anche il viadotto Italia.
Viene poi aperto al traffico l’ultimo tratto del Macrolotto 2 (31 km da Padula-Buonabitacolo a Lauria), che ha comportato un investimento di oltre 1 miliardo di euro. I lavori consentono dopo oltre 40 anni di superare la strozzatura del Sirino.
2015 - crolla la quinta campata della carreggiata sud del viadotto Italia. L’autostrada viene chiusa in entrambe le direzioni.
Il 24 luglio, dopo la nomina del nuovo presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, l’emergenza viene superata: la carreggiata nord del Viadotto Italia viene riaperta nei due sensi di marcia grazie a lavori in tempi record dell’Anas.
A fine luglio sono 355 i km di autostrada completati e in esercizio e d’estate per la prima volta da circa 20 anni sulla Salerno-Reggio Calabria si registra un solo cantiere inamovibile di circa 3 km. Su richiesta del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il nuovo vertice Anas rivede anticipa di un anno e mezzo l’apertura al traffico del tratto, al dicembre 2016.
2016 - il 4 febbraio viene abbattuto l’ultimo diaframma della nuova galleria ‘Jannellò.
Il 10 marzo viene abbattuto l’ultimo diaframma della nuova galleria ‘Mormanno Nord’.
Il 26 luglio viene aperto al traffico quasi l’intero tratto dell’ultimo cantiere, Macrolotto 3.2, in cui rientra anche il viadotto Italia.
Il 10 ottobre viene abbattuto il diaframma della canna nord della nuova galleria ‘Larià, a Laino Borgo.
Il 24 ottobre viene abbattuto il diaframma della canna sud della nuova galleria ‘Larià: segna la conclusione delle attività di scavo di tutti i tunnel della nuova autostrada.
Il 22 dicembre l’Anas, presieduta da Gianni Vittorio Armani apre al traffico, con oltre un anno di anticipo sulla data di consegna dei lavori, la Galleria Larìa. Era l’ultimo grande cantiere: la A3-Salerno Reggio Calabria è finita.