Neve? Arriverà nel 2017
In montagna temperature 5 gradi sopra la media
Come un anno fa, i monti trentini arrivano a Natale senza un briciolo di neve. Una infinita serie di giorni sereni (l'ultima pioggia? Il 26 novembre) ha lasciato un paesaggio dai toni giallo/marroni. Sulle Alpi, per ora, godono di un manto bianco naturale solo le stazioni sciistiche piemontesi.
Sulla situazione anomala abbiamo interpellato Filippo Orlando (responsabile dell'area meteo della Fondazione Museo Civico) e l'ingegnere ambientale Giacomo Poletti (con laurea sul tema), rispettivamente presidente e membro del direttivo dell'associazione di appassionati del tempo Meteotrentinoaltoadige: «Vero, per il terzo anno di fila l'anticiclone domina incontrastato in questo periodo. Un blocco nel quale resteremo "impantanati" anche i prossimi giorni». Destano curiosità le temperature, molto sopra la media in quota ma più fredde in valle.
«Si tratta dell'inversione termica: sarebbe un fenomeno tipico di questi periodi stabili, ma a colpire ora è la persistenza. L'anticiclone comprime l'aria dall'alto verso il basso, facendo aumentare la pressione e la temperatura per la legge dei gas. Una mitezza avvertibile in quota, mentre nelle conche e nei fondovalle l'aria riesce a raffreddarsi di notte ristagnando sul posto per la maggior densità. In pratica se cammini fra le vie di Trento la sensazione è tutto sommato invernale, sali di poco e non lo è più. Stamattina (venerdì mattina, ndr) nelle nostre stazioni abbiamo misurato -2,2° a Trento Nord, ma già nella prima collina si è rimasti sopra lo zero come a Martignano (+1,6°) o Povo (+2,2°). Non ha gelato nemmeno in Bondone (Vaneze +2,8°) o sulle cime, con la Paganella a +0,6° e il Palon a +1,0°: dicembre 2016 sta viaggiando quasi 5° oltre la media in montagna, mentre in centri di fondovalle come Rovereto, Trento o Borgo la differenza con il "dicembre standard" è contenuta o limitata alle massime».
Gli strumenti di oggi aiutano l'osservazione: «L'inversione era nota anche in passato, masi e paesi venivano costruiti sui versanti soleggiati, come in Val di Cembra o in Valsugana». La tendenza degli ultimi anni è di un riscaldamento a tutti i livelli, considerando l'anno per intero. Ma veniamo alla domanda principe: a quando la neve, attesissima dagli operatori e non solo? «Purtroppo passeremo Natale e Santo Stefano all'asciutto. Con un anticiclone così esteso, l'affidabilità delle previsioni diventa alta: improbabile una svolta entro la fine dell'anno. Le temperature avranno un picco mite fra domani e Santo Stefano (con zero gradi a 3200 metri!) e un calo da martedì». Insomma, per la neve ne riparleremo nel 2017. Quanto in là è possibile spingersi con il meteo? «Dipende dalla stagione e dalla situazione a scala europea. Nei periodi freddi e anticiclonici si può arrivare alla settimana. In estate invece il maggior calore in gioco abbatte l'attendibilità: diffidate quindi di App e siti con previsioni a 15 giorni. Meglio affidarsi ai bollettini degli enti ufficiali».