Rinnovato per altri 5 anni il via libera al glifosato
Alla fine, i Paesi dell’Ue hanno votato per rinnovare per cinque anni l’autorizzazione del controverso erbicida glifosato. A favore si sono espressi 18 paesi, nove i contrari e un astenuto. L’Italia è tra quelli che hanno votato contro.
«L’Italia già adotta disciplinari produttivi che limitano l’uso del glifosato a soglie inferiori del 25% rispetto a quelle definite in Europa al fine di portare il nostro Paese all’utilizzo zero del glifosato entro il 2020», ha detto all’ANSA il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. E anche il presidente francese Emmanuel Macron annuncia di aver chiesto al suo governo di «assumere le disposizioni necessarie affinchè l’uso del glifosato venga vietato in Francia non appena verranno trovate delle alternative, al più tardi tra tre anni».
A spostare gli equilibri, a quanto apprende l’Ansa, è stato il voto positivo della Germania. Rispetto alla riunione del 9 novembre scorso, in cui i Paesi non erano riusciti a trovare un accordo, si sono espresse a favore Romania, Bulgaria, Polonia e Germania, che in precedenza si erano astenute. Con Francia e Italia si sono invece opposti Belgio, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lettonia, Cipro e Malta. Astenuto il Portogallo.
Oltre a rinnovare la licenza dell’erbicida, la decisione ribadisce le misure di salvaguardia e le raccomandazioni già approvate dall’Ue nel 2016, come il divieto di prodotti contenenti miscele di glifosato e poe-tallowamine, l’obbligo di ridurre al minimo l’utilizzo dell’erbicida in aree come parchi e giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, e le limitazioni agli usi in fase di pre-raccolta. Soddisfatto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. «Il voto di oggi - afferma - dimostra che siamo in grado di condividere la responsabilità collettiva nel processo decisionale».
Gli Stati membri «hanno fatto orecchie da mercante alla richiesta del Parlamento europeo di eliminare gradualmente il glifosato», attacca il gruppo dei socialisti dell’Eurocamera. È stata una «decisione scellerata che non tiene conto di accreditati studi scientifici sulla potenziale dannosità del pesticida» attacca Marco Zullo (M5S). All’opposto altri gruppi politici, come i conservatori dell’Ecr, per i quali il voto è stato «una vittoria della scienza su chi semina paure».
Con il rinnovo della licenza la Commissione europea e molti governi hanno «tradito la fiducia dei cittadini», sostiene la direttrice delle politiche alimentari di Greenpeace Europa Franziska Achterberg. Di avviso opposto il Copa e la Cogeca, che rappresentano le organizzazioni agricole e delle cooperative europee. Le associazioni avrebbero voluto un’autorizzazione per 15 anni e sottolineano come l’Ue non «abbia seguito le proprie agenzie per la valutazione del rischio» (Efsa e Echa).
«Nonostante le schiaccianti prove scientifiche», lamenta Ecpa, che rappresenta l’industria della chimica, la licenza sarà «solo per un periodo di 5 anni». In Italia la Coldiretti torna a chiedere di applicare le misure di salvaguardia ai prodotti extra-Ue, in particolare il grano duro importato dal Canada, dove è comune l’uso del glifosato nella fase pre-raccolta. Cia e Confagricoltura accolgono con soddisfazione la notizia perchè la decisione è «basata su pareri scientifici».