Stop ai prodotti al cloro: buco dell'ozono ridotto del 20%

Per la prima volta, gli scienziati della Nasa hanno riscontrato una riduzione del buco dell’ozono del 20% in Antartide grazie alla riduzione di uso del cloro e di composti chimici a base di cloro (cosiddetti clorofluorocarburi Cfc) messi al bando dal Protocollo di Montreal del 1987, l’accordo per la riduzione delle sostanze che minacciano lo strato di ozono, firmato nel 1987 e in vigore dal 1989. I clorofluorocarburi allora erano usati per la refrigerazione (frigoriferi, congelatori, condizionatori d’aria) e come propellenti per le bombolette spray, ed erano ritenuti responsabili di un’allarmante riduzione dell’ozono negli alti strati dell’atmosfera.

Sulla base delle osservazioni del satellite Aura in orbita dal 2004, gli scienziati del Goddard Space Flight Center hanno monitorato i mesi invernali in Antartide dal 2005 al 2016 e riscontrato che la riduzione di cloro ha consentito di «riparare» il 20% del buco dell’ozono.

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