Va’ Sentiero, tutta l'Italia a piedi

di Tommaso Gasperotti

In Trentino arriveranno più o meno agli inizi di giugno, nel 2019, e chiunque potrà raggiungerli e camminare con loro. Diciannove tappe e circa trenta giorni in quota, dal passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, al lago di Pian Palù, nel Parco nazionale della Stelvio.

È solo una parte del Sentiero Italia, l’alta via più lunga del mondo, tracciata nel 1983 ma poi inesorabilmente dimenticata dagli escursionisti. Quest’anno il Club Alpino Italiano ha deciso di ripristinarla e ora tre ragazzi - Yuri Basilicò, Giacomo Riccobono e Sara Furlanetto, ospiti nei giorni scorsi di una serata sul turismo lento ad Isera - vogliono farla rivivere con il progetto Va’ Sentiero. Dal bianco delle nostre Dolomiti alle pietra vulcanica dell’Etna: il viaggio - oltre seimila chilometri tra sentieri di montagna e mulattiere, carrarecce e piccoli paesini - inizierà a maggio 2019 e finirà a fine estate 2020, con una pausa nel periodo invernale.

La partenza è fissata per la prossima primavera quando i tre compagni d’avventura partiranno, zaino in spalla, da Trieste (Muggia) per attraversare tutto l’arco alpino e scendere poi verso sud, alla scoperta dell’Italia minore e delle sue bellezze paesaggistiche, culturali e gastronomiche.
«L’idea è nata per caso un paio di anni fa, in mezzo ai monti della Corsica. Mi ero perso e ho incontrato un gruppo di norvegesi, smarriti anche loro», racconta Yuri. «Chiacchierando e ritrovando la strada, mi hanno parlato del Sentiero Italia, che non avevo mai sentito nominare. Si è accesa una lampadina: ripercorrerlo e, perché no, rilanciarlo in chiave turistica - ma non solo - dopo tanti anni di abbandono».

Da lì alla nascita dell’associazione «Va’ Sentiero» il passo è stato breve. Nel frattempo però, l’itinerario - realizzato tra il 1983 e il 1995 su spinta di tre alpinisti del Cai, Giancarlo Corbellini, Teresio Valsesia e Riccardo Carnovalini e indicato con un segnavia rosso-bianco con la scritta S.I. in nero, - era stato in gran parte avvolto dalla vegetazione che ne aveva cancellato tracce e memoria, salvo alcuni tratti nel nord Italia dov’è stato inserito all’interno di altri trekking. Nel gennaio di quest’anno, però, proprio il Club Alpino Italiano, con una decisiva iniziativa, ha avviato il restauro integrale del trekking più lungo al mondo, prevedendone la riapertura nel 2019, anno denominato dal Mibact Anno Nazionale del Turismo Lento, grazie all’immenso lavoro di centinaia di appassionati volontari del Club.

Riapertura che coinciderà con l’inizio dello straordinario viaggio dei ragazzi di «Va’ Sentiero»: 6.880 km, 20 regioni attraversate, 368 tappe, 350.000 metri di dislivello positivo, con lo scopo di raccontare l’esperienza sul Sentiero Italia, dar voce alle montagne e al contempo sensibilizzare i giovani al turismo slow in alta quota. «Il viaggio, che necessiterà del supporto logistico delle numerose sezioni Cai locali, sarà una camminata inclusiva: sarà infatti possibile affiancarci durante la spedizione e percorrere con noi alcune tappe del Sentiero Italia, diventando volti e voci dello storytelling», hanno spiegato Yuri, guida Gae e musicista, Giacomo, esperto di comunicazione, e Sara, fotografa e studentessa di antropologia.

Per tutta la sua durata, il percorso sarà raccontato in real time tramite i canali social (Facebook e Instagram) e il sito web, che raccoglierà contenuti multimediali e le informazioni tecniche raccolte sul campo. Non sarà solo un’avventura tra le vette. Ma, come sperano i ragazzi, anche un’occasione per iniettare linfa vitale per le economie locali.

«Il Sentiero Italia potrebbe aiutare chi in montagna ci vive e non vuole lasciarla. Vogliamo richiamare l’attenzione pubblica sull’esistenza di questo tesoro e sulla necessità di tutelarlo» aggiunge Sara, che sottolinea l’importanza di unire le forze con realtà già attive sul territorio. Per questo i ragazzi - che hanno voluto dedicare questo ambizioso progetto all’alpinista Walter Bonatti - «il nostro idolo», affermano - si sono rivolti al Cai, che sta ultimando il restauro (a gennaio renderà note le tappe definitive), per il supporto logistico; il Touring Club Italiano invece si occuperà di fare approfondimenti culturali sui luoghi toccati, Radio Francigena seguirà il viaggio regolarmente, mentre con l’Università della Montagna stanno lavorando all’idea di collezionare la biodiversità agroalimentare delle terre attraversate.

Anche alcuni sponsor, vicini ai temi ecologici e alla valorizzazione delle tipicità locali, hanno già garantito il loro appoggio. Ma chiunque altro volesse sostenere il progetto e seguire i ragazzi in quest’avventura può farlo diventando socio di Va’ Sentiero attraverso il sito internet: www.vasentiero.org.

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