Orsi e lupi, botta e risposta fra Dallapiccola e Zanotelli: «Solo saldatori, gabbie e sedativi», «La vostra posizione mai chiara e lineare»
Durissima polemica a colpi di post su internet e comunicati stampa. L’ex assessore attacca sul «nulla» fatto in materia di prevenzione e informazione, l’attuale responsabile risponde per le rime
TRENTO. Il Trentino deve affrontare un cambio epocale: la presenza di numerosi grandi carnivori (protetti dalle normative dell'Unione Europea) abbisogna di una gestione oculata, di interventi, di informazione della popolazione.
La pubblicazione del nuovo Rapporto Grandi Carnivori della Provincia ha fatto il punto in questi giorni, in particolare sugli orsi. Si segnalano infatti numerose cucciolate, con le femmine e i piccoli usciti dal letargo invernale in tutto il Trentino Occidentale.
Mentre nel Trentino Orientale è in costante crescita il numero si esemplari di lupo.
Sul tema la polemica politica è sempre alta. Nei giorni scorsi, è stato il consigliere provinciale Michele Dallapiccola (ex assessore, veterinario, del Patt) a sollevare dubbi.
Scrive Dallapiccola: «a partire dagli anni ’80 si fece sempre più pressante l’idea della Provincia di reintrodurre l’orso. Il progetto che si concretizzò a cavallo d’inizio millennio. Periodo durante il quale la Direttiva europea “habitat” cominciava fa sentire i suoi effetti. Permetteva al lupo di diffondersi e riprodursi salvando dall’estinzione.
Ma c’è una colpa che va attribuita a chi ha pensato a quel progetto. Avviato con un capo senza pensare ad una sua coda. Cosa si sarebbe fatto quando gli orsi fossero stati troppi? E con il lupo? E così oggi ai residenti oltre al grande onore di aver salvato queste specie dall’estinzione rimangono la paura, i falsi attacchi, i danni a cose e animali. Insomma, presenze che ci si trova a dover più subire che apprezzare.
Per questo motivo, dopo un lungo e travagliato percorso, la Giunta Rossi attraverso la legge 9/’18 avviò un processo normativo che sarebbe dovuto proseguire con la giunta successiva. Lo scopo era quello di ottenere la possibilità di gestire in Autonomia i Grandi Carnivori del Trentino. Il principio immaginato era quello di sacrificare il soggetto ingestibile per permettere alla specie di prosperare e replicarsi.
Mai avremmo pensato che i nostri successori si sarebbero comportati in maniera così meschina. Parliamo di quella stessa lega che faceva finti banchetti di orso sotto ai gazebo. A tre anni dal loro insediamento nulla è stato fatto sul lupo e orso tranne che ingabbiare spietatamente un paio e trattenerli a forza di saldatrice e psicofarmaci.
Ora la tecnica amministrativa adottata è parlarne poco. Il lockdown, si presta a fagiolo, perché negli incontri via web il dibattito è assente e non serve esporsi più di tanto. Le persone però non dimenticano. Una visita alla Val di Sole dove nello scorso inverno l’orso ha picchiato brutto, ci ha permesso di percepire, l’assai pungente stato d’animo delle persone. Non è andata meglio con lupo in Tesino o nel Primiero, dove siamo stati la scorsa settimana. Lì le predazioni di animali domestici, quest’anno sono partite molto presto.
Ora a Roma c’è un governo amico. Non c’è più il Ministro Costa al quale addossare ogni responsabilità. Ma di trattative e viaggi di discussione per concordare regolamento nemmeno l’ombra. Eppure sono convinto che se la Coldiretti o chi per essa organizzassero l’ennesima manifestazione di protesta, questi amministratori avrebbero pure il coraggio di presentarsi per primi ad inforcare palcoµfono. A questo punto la mia immaginazione si ferma. Non so cosa potranno ancora raccontare alle persone».
Oggi una dura replica dell’assessore Giulia Zanotelli. “A differenza di altri, l’attuale Giunta provinciale ha sempre espresso con chiarezza e con coerenza la propria posizione sulla gestione dei grandi carnivori in Trentino”. Lo ribadisce l’assessore provinciale, Giulia Zanotelli che evidenzia, rispondendo ad alcune critiche avanzate sui media da un consigliere provinciale di opposizione, come non vi sia stato nessuna cambio di atteggiamento da parte dell’Esecutivo provinciale.
“A riprova di questo – scrive Giulia Zanotelli – non vi è solamente la presentazione delle linee guida, a seguito dell’approvazione della Lp 9/18, ma anche le numerose dichiarazioni rese nel corso di incontri pubblici (in presenza e in videoconferenza) e nel corso dei numerosi incontri che si sono tenuti a livello istituzionale durante la Legislatura.
Chi oggi parla di “profondissimo cambio di atteggiamento” – precisa l’assessore – forse lo fa per cercare di difendere la propria posizione sul tema, mai del tutto chiara e lineare, quando ricopriva cariche di governo. Se davvero vogliamo continuare a valorizzare e preservare l’agricoltura di montagna, la zootecnia e l’alpeggio, sappiamo, obiettivamente, che le strade non sono molteplici. La prosecuzione delle azioni di monitoraggio, prevenzione, formazione ed informazione unite alla gestione e al contenimento dei numeri sono l’unica reale soluzione possibile. E questo – conclude l’assessore - penso lo possa e debba sapere anche chi mi ha preceduto in questo importante ruolo”.