«From Jesolo to Vigolana», l’impresa di due amici trentini: in bici dalla spiaggia, poi di corsa sulla cima, tutto in una notte
Lorenzo Gardumi e Matteo Pastore sono partiti dal mare alle 3 di notte, ed alle 13 erano sul Becco di Filadonna. «Ma non siamo agonisti, era una sfida tutta per noi»
VIGOLANA. Sono partiti con la bici da corsa alle 3,15 della notte. E sono arrivati sulla cima della Vigolana alle 13. Una pazzia? No, una sfida di due amici trentini, che l’hanno battezzata «From 0 to Vigolana». Si tratta di Lorenzo Gardumi di Vigolo Vattaro, e di Matteo Pastore di Villazzano, rispettivamente 30 e 27 anni.
«Sfide così ce ne sono tante (c’è chi ha fatto dal mare della Liguria alla cima del Bianco, ndr). Noi semplicemente abbiamo pensato alla cima di casa nostra».
Se i loro padri e nonni, a una certa ora della notte, partivano in macchina dal Trentino per «andare a bere il caffé a Venezia», loro hanno fatto il contrario. E senza motori.
«Partenza alle 3 di notte fra sdraio e ombrelloni. Con normalissime bici da corsa, niente di speciale, io ho una Willier» ci racconta Gardumi.
E poi? Hanno attraversato la pianura Padana, sono saliti dalla Valsugana e poi su fino al Sindech, alla Fricca. «Lì abbiamo lasciato le bici, e siamo partiti di corsa per il Casarotta, il Becco di Filadonna e poi al bivacco».
Li raggiungiamo a poche ore dall’arrivo. Stanchi? «Diciamo che abbiamo ancora l’adrenalina in circolo, poi magari ci cala e...»
Da specificare che non si tratta di atleti, nè di aficionados del triathlon: «Non siamo agonisti, era una sfida che avevamo in mente, fatta»,
E quindi? Altre sfide in programma? «No, al momento no. Adesso recupero. Poi vedremo» sorride Lorenzo Gardumi. E restano le foto, a ricordo perenne di… «quella volta che siamo andati da Jesolo alla Vigolana».
Oggi Gardumi ha commentato su Facebook: A un giorno dalla conclusione comincio solo ora a metabolizzare le emozioni provate durante questa sfida con me stesso e ancora adesso sono avvolto da un turbinio di sensazioni eccezionali!
Poteva trattarsi di una prestazione punto e basta, parti e arrivi, ma è stato molto di più! Ci sono state alcune persone chiave in tutto ciò, in primis Matteo Pastore che da quando ho nominato questo progetto si è buttato a capofitto per motivarmi e assistermi fino alla fine ed ha reso speciale questo momento. Il mio coach Federico Bensa , resterà scolpita per sempre la sua frase la sera prima della partenza:" domani mattina sali su quella bici e cominci a pedalare!". Luca Lancerin che sabato dopo sabato mi ha sopportato e supportato nell’allenamento di tutto questo!
Non posso fare a meno di ringraziare Nico Valsesia , i suoi record e imprese impossibili mi hanno sempre affascinato e impressionato.
Questo era un sogno che avevo da tanto tempo ed ora finalmente posso dire di averlo avverato!
Grazie di Cuore a tutti!
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