La Sat: dolore per le vittime, «il riscaldamento globale è un dramma, servono decisioni forti, ma troppi negazionisti»
La presidente Anna Facchini: «Ci vuole un atto di coraggio per dire “Stop “quando serve, e invece siamo la generazione del “sì, ma”. Mi meraviglio per la meraviglia per quel che è successo»
TRENTO. Anche la Sat centrale interviene sulla tragedia della Marmolada, con una nota della presidente, Anna Facchini.
«Siamo vicinissimi al dolore e alle famiglie per quanto è accaduto in Marmolada. Guardiamo con trepidazione le ricerche del Soccorso Alpino e della Protezione Civile.
Questo è un nuovo tragico grido di dolore che la nostra Terra sta lanciando e che lascia ammutoliti e impotenti. Un grido di dolore che è anche una testimonianza e un segnale sul futuro. A mandarlo la montagna, uno spazio di vita che non si non si può chiudere o limitare, una montagna che nella fragilità di un crollo dimostra tutta la sua potenza e la sua forza devastatrice.
La SAT ancora nel 2007 aveva fatto un congresso dedicato a “Montagne e cambiamenti climatici” e ancora era troppo forte la voce dei negazionisti.
A cosa abbiamo assistito dopo a livello mondiale? Qui è questione di pianificazione territoriale, di modifica dei modelli di sviluppo, di gestione nell’uso del suolo, di approvvigionamento energetico, di nuovi modelli di logistica e di infrastrutture. Solo con decisioni forti forse attenueremo quello che è in atto come cambiamento climatico. Ci vuole un atto di coraggio per dire “Stop “quando serve, e invece siamo la generazione del “sì, ma”.
Servono decisioni forti.
Le Alpi sono una piccola parte del sistema ambientale della Terra. E le politiche mondiali continuano a spostare la data degli impegni che ci dobbiamo assumere. Agenda 2020, Agenda 2030 e adesso siamo già verso l’orizzonte dell’Agenda 2050. Si sposta il problema.
Il monito va a tutti i decisori politici di ogni ordine e grado, perché una vera politica di incentivazione alla salvaguardia del pianeta è lontana da venire. Dobbiamo avere il coraggio di dire "No" quando va detto.
Il nostro futuro lo hanno in mano i nostri bambini, che alle elementari parlano, imparano e studiano di inquinamento, ambiente, rispetto e tutela. La classe politica deve essere attenta a queste nuove esigenze.
La montagna non è mai stata ferma, ce lo spiegano bene i geologi, gli scienziati e oggi anche i glaciologi. Mi meraviglio della meraviglia che ha suscitato questo episodio climatico in Marmolada» conclude Anna Facchini.