Marmolada, la rabbia della sorella di Erica: «Perché non li hanno fermati?». La replica di Fugatti, il procuratore Raimondi: "Imprevedibile"
La Campagnaro, con il marito Davide Miotti, gestiva un negozio di sport a Tezze sul Brenta: erano in cordata insieme, non sono più tornati. «Perché li hanno lasciati andare su?»
CANAZEI. "Perché nessuno ha fatto un avviso sabato, che c'era l'acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?". E' l'accusa della sorella di Erica Campagnaro, la donna di Tezze sul Brenta (Vicenza), dispersa assieme al marito Davide Miotti sulla Marmolada.
"Era una bella giornata di sole, sì, per carità - ha proseguito la donna, arrivata oggi al centro di coordinamento a Canazei - ma se sotto scorre l'acqua... se c'è una responsabilità, andremo fino in fondo", ha concluso.
Foto TGR Rai Trento
"Si tratta di un evento eccezionale se non unico e lo testimoniano i molti esperti che conoscono la materia. Sul ghiacciaio, c'erano anche guide alpine e quindi persone ben a conoscenza della situazione. Dopodiché capiamo lo stato d'animo dei parenti e degli amici delle persone colpite dal lutto". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, in un punto stampa a Canazei, rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni della sorella di Erica Campagnaro.
Sul caso è intervenuto anche il Procuratore della Repubblica di Trento, incaricato del caso. "In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un'imprudenza". Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, intervistato dal Tg3.
"L'imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista - ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile".
"Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia - ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica".
Il dramma, a Tezze, è doppio. Amici e parenti attendono 'ufficialità, ma è finita anche la speranza di veder tornare dalla Marmolada Davide Miotti, 51 anni - inizialmente incluso tra le 7 vittime riconosciute - e la moglie Erica Campagnolo, che era in cordata con lui, risultano tra i dispersi sul ghiacciaio. E potrebbero essere fra le vittime portate a valle oggi.
"La notizia uscita sulla stampa relativa alla morte, sotto la valanga della Marmolada, della guida alpina Davide Miotti, originario di Cittadella (PD); è allo stato non confermata". Ad evidenziarlo è il legale della famiglia, Massimo Simonini, che in questi difficilissimi momenti per i familiari "invita alla prudenza, risultando il loro famigliare, ancora disperso".
Il negozio di articoli tecnici per montagna gestito da Davide a Tezze sul Brenta (in Vaqìlsugana, provincia di Vicenza) è chiuso. Di lui e di Erica non è arrivata più alcuna notizia da quando sono saliti in Marmolada.
I due, trasferitisi a Tezze, erano nati e cresciuti nella città murata del padovano. Avevano due figli, un ragazzo di 15 anni e una ragazza più grande.
«Ricordo Davide come un ragazzo in gamba, un esperto di alpinismo, aveva fatto della sua passione un lavoro, con lui la moglie Erica Campagnaro, una coppia unita, siamo davvero addolorati per questa tragedia», dice il sindaco di Cittadella Luca Pierobon, amico d'infanzia di Davide ed Erica.
«Erano nati e cresciuti a Cittadella, - aggiunge il sindaco - siamo quasi coetanei e abbiamo passato molte serate insieme da ragazzi. Più di 20 anni fa avevano aperto questo negozio super-specializzato per arrampicate ed escursioni in montagna. Si erano per quello trasferiti a Tezze, ma le loro origini sono qui. Siamo davvero addolorati per la famiglia».