Montagna / Il fatto

I familiari delle vittime sorvolano in elicottero l’area della tragedia sulla Marmolada

Le parole di un padre che ha accolto l’opportunità offerta dal gruppo di coordinamento tecnico: “Questa è la nuova casa dei nostri cari”

INTERVISTA Il lavoro degli psicologi

CANAZEI. "Questa è la nuova casa dei nostri cari. Quassù riposeranno per sempre”. Sono le parole pronunciate dal padre di una delle 11 vittime della Marmolada, durante il sorvolo dell’area della tragedia a bordo dell’elicottero della Provincia autonoma di Trento.

Quel volo è stata un’opportunità proposta dal tavolo di coordinamento interforze ed accolta da diverse persone che hanno perso un proprio caro. Le parole dense di significato di quel papà sono state condivise da alcuni familiari delle persone che hanno perso la vita domenica scorsa in seguito al crollo del seracco.

Lo ha riferito in conferenza stampa a Canazei Adriana Mania, segretaria degli “Psicologi per i popoli - Trentino ODV”, che ha accompagnato fisicamente ed emotivamente alcuni dei parenti più stretti delle vittime nel volo sul ghiacciaio accanto ad alcuni membri della squadra interforze che hanno operato in questi giorni in quota.

"Si è trattato di un momento importante per l’elaborazione del lutto” ha aggiunto Mania. "L'incontro con i familiari che hanno sorvolato la zona della tragedia è stato un momento importante, umanamente molto alto. Durante questa settimana abbiamo toccato il fondo tantissime volte. Oggi ci sentiamo un po' sollevati” ha aggiunto il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in prima linea sull’emergenza dalle prime ore.

A fare il punto sulle operazioni di ricerca - che si sono svolte anche stamani, domenica 10 luglio, via terra e con l’ausilio dei droni - sono stati il coordinatore della squadra interforze, vice ispettore Paolo Borgonovo (Centro di di addestramento alpino della polizia di Moena) e il maresciallo del Soccorso alpino della Guardia di finanza, Riccardo Manfredi.  

“Siamo partiti presto, con 21 componenti della squadra interforze. Lo scioglimento del ghiaccio ha permesso di recuperare altri resti umani e tecnici importanti. Abbiamo posizionato 3 unità cinofile in altrettante zone che ci ha permesso di fare un buon lavoro” hanno spiegato.

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