Legambiente, 177 impianti sciistici temporaneamente chiusi: 39 in più rispetto al 2023
Altro dato in crescita è quello delle strutture dismesse, che raggiungono quota 260 (erano 249 nel report precedente) di cui 176 sulle Alpi e 84 sulla dorsale appenninica; e quello degli impianti che sopravvivono solo con forti iniezioni di denaro pubblico: 241 quelli censiti da Legambiente (+33 unità)
ROMA. Sono 177 gli impianti sciistici temporaneamente chiusi in Italia, 39 in più rispetto al 2023. Di questi, 92 sono sull'arco alpino e 85 sull'Appennino. Lo rivela il nuovo rapporto di Legambiente Neve diversa 2024. Salgono a 93 gli impianti aperti a singhiozzo (9 in più rispetto al report precedente): il grosso, ben 55, si concentra sugli Appennini. Altro dato in crescita è quello delle strutture dismesse, che raggiungono quota 260 (erano 249 nel report precedente) di cui 176 sulle Alpi e 84 sulla dorsale appenninica; e quello degli impianti che sopravvivono solo con forti iniezioni di denaro pubblico: 241 quelli censiti da Legambiente (+33 unità). Il grosso, 123, sugli Appennini.
A questi dati va aggiunta la crescita dei bacini idrici per l'innevamento artificiale: 158 quelli censiti (16 in più rispetto al report 2023): la gran parte, ben 141, sulle Alpi, e il restante, 17, sulla dorsale appenninica. Sul fronte finanziamenti, per aiutare il settore sono ben 148 i milioni di euro destinati lo scorso anno dal Ministero del Turismo per l'ammodernamento degli impianti di risalita e di innevamento artificiale, a fronte dei soli 4 milioni destinati alla promozione dell'ecoturismo. I finanziamenti per la neve artificiale non accennano a diminuire.
Legambiente ricorda anche il finanziamento a fondo perduto di 20 milioni di euro per il nuovo impianto di risalita verso il lago Scaffaiolo, un'infrastruttura osteggiata da associazioni e comitati locali.
In Toscana, è stato depositato lo Studio di fattibilità dell'impianto funiviario Doganaccia-Corno alle Scale, con un costo del progetto ad oggi di circa 15.700.000 euro, di cui 5,7 milioni a carico dello Stato e 10 milioni a carico della Regione Toscana.