Malga Zambana, altro tentativo per affidare la gestione: arriva il terzo bando e intanto resta chiusa
Nel 2023 la demolizione del vecchio edificio sulle piste, poi i lavori di ricostruzione. Ma per due volte nessuno di è fatto avanti per il ristorante
PROMESSE Malga Zambana aprirà per Natale, aveva detto il sindaco
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TERRE D’ADIGE. Nella prossima riunione, la giunta comunale di Terre d'Adige andrà a definire i dettagli del nuovo bando per la gestione di Malga Zambana. L'obiettivo dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Tasin è quella di aprire la nuova struttura ad inizio giugno, in concomitanza con l'inizio vero e proprio della stagione estiva.
Va ricordato che l'edificio, collocato sulla Paganella a 1.800 metri di altitudine e di proprietà del comune che comprende Zambana e Nave San Rocco, è stato interessato nel corso del 2023 dalla demolizione della vecchia malga, sostituita da una struttura più moderna e particolarmente appetibile, considerata la vicinanza alle piste di sci che poi scendono verso Andalo, oltre che a diversi itinerari escursionistici estivi. Finora, però, le cose non sono andate tutte come auspicato dalla giunta comunale, che sino ai mesi autunnali confidava in un'apertura a ridosso delle passate feste natalizie nonostante qualche ritardo nella tabella di marcia degli impegnativi lavori in quota.
Venne predisposta una prima edizione del bando con un canone annuo che era stato fissato in 150mila euro, con uno sconto di 30mila euro per il primo anno. Dopo che entro il primo termine, nel mese di novembre, nessuno si era fatto avanti, per il secondo bando si è scesi a 90mila euro per il primo anno (visto anche l'inevitabile ritardo nell'apertura), a 110mila per il secondo e a 130mila per il terzo, con il canone che sarebbe tornato agli originari 150mila dal quarto anno.
Era stato poi variato il parametro legato al fatturato medio dell'ultimo lustro, passando dai 500mila euro in bar-ristoranti in località di montagna ad una quota non inferiore ai 1.400 metri ai 350mila in strutture sopra i 1.000 metri.
Era stata poi introdotta la possibilità di partecipare al bando anche come associazione temporanea di imprese. Nemmeno con questi accorgimenti, però, la struttura ha trovato offerenti, probabilmente anche a causa del periodo particolare - troppo a ridosso delle festività - per intraprendere una nuova attività da parte di potenziali interessati: pure a metà dicembre, quindi, in municipio non è stata recapitata nessuna busta.
Messa da parte la comprensibile delusione per chi, come il sindaco Tasin in primis, ha sempre creduto fortemente nella nuova Malga Zambana, la giunta si è presa quindi un po' più di tempo per studiare ogni dettaglio ed evitare nuovi passaggi a vuoto.
Quel che è certo è che si riproverà con un bando pubblico, e non con la trattativa diretta. In questi mesi caratterizzati anche da numeri da record sulle piste della Paganella, in tanti hanno notato la struttura chiusa, e qualche imprenditore del settore si è informalmente interessato alla nuova malga che propone 87 posti a sedere in zona ristorante, 13 al bar e 96 sulla terrazza-solarium. Bisognerà ora capire se, una volta uscito il terzo bando, si concretizzeranno anche interessamenti formali, leggasi offerte da consegnare agli uffici comunali di Terre d'Adige.