Dopo l'ondata di maltempo aumenta il pericolo valanghe in Trentino e dintorni
Grado 4 (forte) in una vasta fascia del territorio provinciale nel settore occidentale e livello 3 (marcato) in quello orientale: necessarie la massima prudenza nella scelta degli itinerari per le escursioni, sono possibili distacchi di grandi dimensioni per passaggio di persone o spontanei
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TRENTO. In quota, specie sopra 2000 metri circa, negli ultimi giorni ha nevicato abbondantemente e adesso, con il tempo in miglioramento, è elevato il pericolo di valanghe. Lo si evince anche dal bollettino ufficiale Valanghe.Report a cura dell'Euregio, che per oggi, martedì 2 aprile, indica per gran parte del Trentino una situazione di pericolo tra il forte e il marcato.
Il pericolo forte, livello 4 su una scala di 5, riguarda un'ampia fascia del territorio, tutta la parte occidentale, da nord a sud.
"L'abbondante neve fresca degli ultimi giorni - si legge nel bollettino - così come gli accumuli di neve ventata che si sono formati con il vento tempestoso possono subire un distacco in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali a tutte le esposizioni al di sopra dei 2200 m circa.
Sono possibili valanghe di grandi dimensioni. Alle quote di media montagna queste ultime possono trascinare la neve vecchia bagnata. I punti pericolosi e la probabilità di distacco aumenteranno con l'altitudine.
Con il rialzo termico e l'irradiazione solare diurni, la probabilità di distacco di valanghe di neve a lastroni aumenterà soprattutto sui pendii soleggiati.
Sui pendii erbosi ripidi, sono possibili valanghe per scivolamento di neve di dimensioni medio-grandi.
Ciò specialmente sui pendii soleggiati ripidi al di sotto dei 2600 m circa, anche sui pendii ombreggiati ripidi al di sotto dei 2200 m circa.
Evitare le zone con rotture da scivolamento. Con il rialzo termico e l'irradiazione solare diurni, nel corso della giornata sono previste numerose valanghe umide di neve a debole coesione, anche di medie dimensioni. Ciò soprattutto sui pendii soleggiati ripidi estremi.
Il bollettino specifica poi che negli ultimi giorni sono caduti da 40 a 120 centimetri di neve al di sopra dei 2200 m circa, localmente anche di più.
In molte regioni, negli ultimi giorni è caduta molta neve. Ciò soprattutto ad alta quota e in alta montagna.
I nuovi accumuli di neve ventata e quelli meno recenti poggiano su strati soffici a tutte le esposizioni in quota.
L'abbondante neve fresca così come gli accumuli di neve ventata estesi in alcuni punti non si sono ben legati con la neve vecchia a tutte le esposizioni al di sopra dei 2200 m circa. Il legame tra i vari accumuli di neve ventata e quello tra i vari accumuli di neve ventata e la neve vecchia è in parte ancora sfavorevole.
La pioggia ha causato al di sotto dei 2200 m circa un massiccio impregnamento del manto nevoso.
Per quanto rigurada i prossimi giorni, si indica una tendenza al calo del pericolo di valanghe asciutte. Ad alta quota e in alta montagna, attenzione alla neve ventata. Al di sotto dei 2600 metri circa, attenzione alla neve slittante.
Anche in Alto Adige il pericolo valanghe è per lo più tra il marcato e il forte, per oggi.
Sulle Dolomiti della provincia di Belluno e nell'area prealpina il centro nivo-meteo di Arabba indica a sua volta, per oggi, martedì, un grado di pericolo tra il marcato e il forte.
"Nelle Dolomiti - si legge nel bollettino - il pericolo di valanghe è 4-forte e nelle Prealpi, oltre il limite del bosco, è 3-marcato.
Il manto nevoso è umido fino in profondità, debolmente consolidato e appesantito dalla pioggia e dalle nevicate umide fino in quota. Sono da aspettarsi valanghe spontanee di neve bagnata e umida, anche molto grandi, lungo tutti i pendii ripidi in tutte le esposizioni.
Le valanghe, in alcuni casi potranno raggiungere anche quote dove la neve è scomparsa per la fusione. Valanghe bagnate di fondo e di slittamento sono possibili lungo tutti i pendi ripidi erbosi.
Il pericolo di valanghe non subirà variazioni nella giornata di martedì e sarà 4-forte in Dolomiti e 3-marcato in Prealpi.
Mercoledì probabile diminuzione a 3-marcato anche in Dolomiti. Sono da aspettarsi ancora valanghe spontanee di neve bagnata e umida di fondo, anche molto grandi, lungo tutti i pendii ripidi in tutte le esposizioni.
Le valanghe, in alcuni casi potranno raggiungere anche quote basse lungo i canaloni abituali. Probabile innesco di valanghe di slittamento lungo i pendi ripidi erbosi in quota.
Le valanghe provocate potranno subire facili inneschi anche con debole sovraccarico in quota anche per l’azione del vento a fine precipitazioni. Attenzione ai possibili crolli di cornici da vento".