Montagna / L'allarme

Forcella Pordoi, escursionista travolto da una valanga: portato in salvo illeso da un amico

La Protezione civile invita alla cautela e spiega che i distacchi probabilmente hanno origine da accumuli di neve causati dal forte vento: a rischio in particolare i pendii molto ripidi al di sopra dei 2400 metri circa

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TRENTO. Accumuli di neve in quota favoriti dal forte vento provocano situazioni di pericolo valangeh in diverse zone. Lo ricorda la Protezione civile del Trentino, dando notizia di una valanga con un fronte di un centinaio di metri che si è staccata questa mattina, domenica 10 dicembre, dal versante sud della forcella Pordoi, trascinando per circa 300 metri un escursionista.

L’uomo, proveniente dall’est Europa, è risultato illeso ed è riuscito ad uscire dall’accumulo che lo aveva semisepolto con l’aiuto dell’amico che lo accompagnava.

"L’evento - si legge nella nota stampa - è stato comunicato alla Centrale unica di emergenza 112 da una guida alpina, che ha confermato come non si rendesse necessaria l’attivazione della macchina dei soccorsi. L’ipotesi è che la valanga sia stata favorita dal forte vento di ieri che ha sovraccaricato di neve il lastrone sottostante, spezzatosi al passaggio dell’escursionista".

La forcella Pordoi si trova al culmine di un canale assai ripido e piuttosto stretto (nella foto), alla fine della salita dal passo.

"Gli accumuli di neve ventata nuovi e meno recenti - spiega la Protezione civile - sono instabili soprattutto sui pendii esposti da nord ovest a nord sino a sud est al di sopra del limite del bosco. Nelle regioni con tanta neve i punti pericolosi sono più numerosi. Attenzione soprattutto nelle zone in prossimità delle creste.

Soprattutto nelle zone di passaggio da poca a molta neve come per esempio all'ingresso di conche e canaloni, gli strati deboli presenti nella neve vecchia possono distaccarsi soprattutto con un forte sovraccarico. Ciò sui pendii molto ripidi al di sopra dei 2400 metri circa. Le valanghe possono raggiungere grandi dimensioni a livello isolato. Sui pendii erbosi ripidi, sono possibili valanghe per scivolamento di neve di dimensioni medio-piccole. Questo soprattutto nelle aree con tanta neve.

Si raccomanda - conclude la nota - di consultare il bollettino valanghe Euregio - emesso dalla Protezione civile, Servizio prevenzione rischi e Cue - prima di programmare le uscite in quota. In questo periodo il pericolo è moderato, di grado 2".

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