Negozi chiusi la domenica per legge: il Tar boccia la giunta Fugatti e sospende la delibera attuativa

Nuova bocciatura della legge provinciale sulla chiusura dei negozi la domenica e nei giorni festivi voluta dalla giunta Fugatti.
Dopo l’impugnazione della legge da parte del Governo per incostituzionalità, arriva oggi da parte del Tar di Trento la sospensione della delibera della giunta provinciale di attuazione della legge come chiesto con un ricorso da Consorzio Shop Center Valsugana di Pergine e dal Consorzio Cavalli di Civezzano.

Oggi i giudici amministrativi hanno accolto la domanda cautelare di sospensiva della delibera e anche loro sollevano la questione di legittimità costituzionale della legge provinciale 4 del 3 luglio 2020 ritenendo che la Provincia non abbia la competenza per legiferare in materia di orari dei negozi poiché si tratta di competenza esclusiva dello Stato un quanto questione legata alla tutela della concorrenza.

La legge sui negozi chiusi di domenica nei Comuni non turistici del Trentino voluta dalla giunta Fugatti ha scatenato una serie di reazioni negative tra gli attori del commercio provinciale.
Shop Center di Pergine aveva presentato a fine agosto il ricorso che riguarda appunto la richiesta al Tar di Trento di «l’annullamento, previa sospensione, della deliberazione della Giunta provinciale 891 del 2020, ed eventuale declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 1 commi 1 e 2 della legge provinciale numero 4 del 2020, riguardante l’individuazione dei comuni ad alta intensità turistica e di attrazione commerciale/turistica nei quali è ammessa l’apertura degli esercizi commerciali anche nelle giornate domenicali e festive».

Lo stesso tipo di ricorso, sempre seguito dall’avvocato trentino Flavio Maria Bonazza, negli stessi giorni dal Consorzio Cavalli e da Habitat Arredamenti di Cavalli Virginio srl, il cui punto vendita è a Civezzano, uno dei Comuni per i quali è fatto divieto di aprire la domenica e i festivi, perché non è inserito, come capitato pure a Trento e Rovereto, nella lista dei Comuni turistici stilata dalla Provincia proprio con la deliberazione 891 del 2020.

«Intanto chiediamo la sospensiva - aveva dichiarato Virginio Silvano Cavalli del gruppo commerciale omonimo - perché riteniamo che Civezzano, come altri Comuni, dovrebbe essere considerato zona turistica».

Sono di fatto 85 (81 Comuni per intero oltre ad altri 4 in tutto o in parte) le località definite turistiche dalla deliberazione 891.

Tra quelli inseriti ci sono anche Dro, Madruzzo - Frazione Sarche, Mori, Frazione Loppio e Tione, ma pure altri come Segonzano, Vignola-Falesina, Pieve Tesino, Sarnonico, Sfruz, Bieno, Rumo, che si accompagnano a località molto turistiche, come Pinzolo, Andalo, Molveno, Canazei, Mezzana, Dimaro-Folgarida, Soraga, Nago-Torbole e tanti altri.

Fuori dalla classifica ci sono anche Trento e Rovereto: il meccanismo utilizzato li mette al di fuori dei Comuni turistici.
L’indicatore è calcolato, per ogni Comune, come rapporto tra la somma delle presenze turistiche medie giornaliere negli esercizi alberghieri, negli esercizi extralberghieri e negli alloggi privati e la popolazione residente (moltiplicato per 10). L’indicatore rappresenta il numero medio giornaliero di presenze turistiche ogni 10 residenti nel Comune.

Ma il Tar va oltre questo ragionamento sui comuni turistici o meno sostenendo che proprio la Provincia sulla chiusura dei negozi non poteva legiferare e i giudici si rivolgono alla Corte Costituzionale, alla quale già si è appellato lo Stato per conflitto di competenza, perché dica l'ultima parola.

La Provincia prende atto della decisione Tar di Trento che con una propria ordinanza ha sospeso il provvedimento della giunta provinciale che a seguito dell’approvazione della legge provinciale n°4 del 2020 sugli orari delle attività commerciali individuava i comuni turistici del Trentino in cui potevano essere derogate le chiusure domenicali.

La decisione presa dal Tribunale amministrativo regionale è conseguente alla presunta incostituzionalità della norma approvata dal Consiglio provinciale.

Al riguardo, la Provincia precisa con una nota che l’ordinanza del Tar ha effetto solamente nei confronti dei ricorrenti, che da domenica potranno dunque riaprire i rispettivi esercizi commerciali.

Tutti gli altri dovrebbero fare analoghi ricorsi che avrebbero lo stesso esito. E' difficile pensare che se altri esercizi commerciali diversi da Shop Center Valsugana e Consorzio Cavalli dovessero tenere aperto verrebbero sanzionati. 

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