Coronavirus, una ventina le persone che si trovano in isolamento in Trentino Sei sono all'Hotel Panorama di Sardagna
Due nuovi arrivi all’Hotel Panorama di Sardagna: lunedì sera, infatti, sono entrati nella struttura anche padre e figlio, entrambi di origine cinese, entrambi residenti a Trento e di rientro da un viaggio in Cina. I due, tramite la comunità cinese in Trentino, avevano comunicato nei giorni scorsi il proprio arrivo in città così, come da protocollo, sono stati contattati dall’Azienda sanitaria rendendosi disponibili per i controlli sulla loro salute. I due sono entrambi sani e non presentano sintomi da Coronavirus, ma hanno optato per il periodo di isolamento volontario: nella loro casa a Trento, infatti, vive anche la moglie e mamma, che non è partita per il viaggio in Cina, e quindi i due hanno preferito rispettare alla lettera le indicazioni sanitaria restando in un ambiente isolato come la struttura di Sardagna.
Salgono così a 6 le persone ospitate nell’albergo abbandonato sopra Trento, con i 4 studenti universitari che ormai sono lì da venerdì della scorsa settimana per trascorrere i quattordici giorni di quarantena previsti.
Conteggio dei giorni che, va specificato, non parte necessariamente da venerdì ma da quando sono arrivati in Trentino. E ieri pomeriggio i sei hanno ricevuto la visita del direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon e del direttore del Dipartimento di prevenzione Antonio Ferro.
Oltre a queste sei persone, una settima è in isolamento nel proprio appartamento in città, ma il conteggio totale delle persone cinesi che in questi giorni si stanno sottoponendo all’isolamento volontario sale a circa una ventina considerando chi, in tutto il territorio provinciale, ha deciso di fare il periodo di quarantena. Si tratta di persone di ogni età, compresi i bambini delle scuole dell’obbligo, che per la loro salute e soprattutto per rispetto di quella degli altri hanno preferito non correre alcun rischio.
Va specificato che tutte stanno bene e nessuna ha avuto sintomi riconducibili al Coronavirus. E, se ce ne fosse bisogno, va anche reso loro merito e vanno ringraziati per questo gesto, non scontato, non obbligatorio e non da tutti.
Le persone in quarantena sono seguite costantemente dai medici dell’Azienda sanitaria e comunicano una paio di volte al giorno la loro temperatura ed eventuali sintomi (che, come detto, per ora non ci sono stati).
L’allerta, anche in provincia, resta alta. Nei prossimi giorni sono attesi nuovi rientri dalla Cina, se i trasporti aerei lo consentiranno: il Capodanno cinese, motivo per cui in tanti tra i 1.200 cinesi residenti in Trentino hanno intrapreso il viaggio nelle scorse settimane, è caduto tra il 24 e il 25 gennaio, mentre la fine è prevista per domenica 9 febbraio con la Festa delle Lanterne. Ecco quindi che in molti sono ancora nel proprio Paese d’origine e torneranno in provincia solo nei prossimi giorni. Anche per loro, la richiesta sarà quella di rivolgersi all’Azienda sanitaria e poi di iniziare il periodo di quarantena volontaria, o nella propria casa o, se fosse più sicuro, all’Hotel Panorama. Richiesta e consiglio che vale per persone di ogni età, bambini compresi, e di ogni nazionalità.
A proposito di bambini, ieri il presidente Maurizio Fugatti è tornato sulla lettera inviata al ministero e firmata da quattro presidenti, tutti della Lega. «Crediamo che includere i bambini non sia una scelta discriminatoria e nemmeno politica, ma solo una scelta di prevenzione e di sicurezza nei confronti dei cittadini. Così come fatto con le altre persone rientrate dalla Cina, ovvero chiedere loro di fare alcuni giorni di quarantena, è giusto fare lo stesso anche con gli studenti e gli scolari. Ribadisco, è solo una questione di garanzia per tutti, è una scelta di prevenzione.
Con il governo non c’è alcun problema, non è una scelta politica contro Roma, che anzi credo si stia comportando bene».