Dal 3 giugno sì ai viaggi: cosa si può fare e cosa no da regione a regione
Liberi tutti, ma solo a determinate condizioni. Tracciamento dei turisti, controlli con termoscanner, prenotazioni e questionari. Ma c’è anche chi, in uno spot scherzoso, offre la cena ai forestieri.
L’Italia con la “serratura aperta”, ancora divisa tra chi oscilla per una più rapida ripresa economica e chi per la lenta cautela della salute, resta un rebus per i tanti turisti o semplici cittadini che si sposteranno tra le regioni.
Addio autocertificazione ma restano alcuni divieti
Con il nuovo step, a partire dal 3 giugno, sparirà di sicuro l’autocertificazione, ma in generale rimarranno i divieti di assembramenti, di togliere la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto. Resta anche l’obbligo del distanziamento sociale e la quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi.
Agli spettacoli all’aperto potranno assistere al massimo mille persone, 200 nelle sale al chiuso.
Termoscanner in stazione
Per il resto tutto cambia e in modi diversi. Le stesse Ferrovie dello Stato si preparano alla ripresa degli spostamenti in tutto il Paese: diventano 80 le Frecce, 48 gli Intercity e 4653 le corse regionali in circolazione. Ma stazioni e scali restano sorvegliati speciali: primi tra tutti Termini e gli aeroporti di Roma, dove saranno rilevate le temperature corporee. Inoltre nel Lazio sarà potenziato il contact tracing mentre i casi sospetti saranno indirizzati ai drive-in per possibili test, ma la Regione Lazio auspica anche il “tracciamento a livello nazionale”.
App sanitaria in Sicilia e la Sardegna insiste sul "passaporto"
Dalle precauzioni della Capitale al monitoraggio hi-tech in Trinacria: dal 5 giugno sarà attiva l’app “Sicilia Sicura” per chi arriva nella regione e sarà facoltativa, permettendo a chi arriva nell’Isola di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica, istituita in ognuna delle nove province. Anche qui sono previsti controlli con i termoscanner nei principali punti di snodo. Precauzioni anche nella seconda più grande isola: per andare in Sardegna sarà sufficiente fare una prenotazione, ma la Regione preme ancora con il governo per poter l’introduzione della richiesta di un ‘passaporto sanitario’, ovvero una certificazione di negatività risultante da un test accreditato dallo Stato. In alternativa il governatore potrebbe istituire la registrazione all’ingresso su una piattaforma online e la compilazione di un questionario per avere contezza su dove concentrare i maggiori controlli. Il governatore della Puglia ha invece fatto esplicita richiesta a chiunque dovesse entrare nel territorio regionale, in qualità di turista o di rientro nella propria regione, di segnalare la propria presenza e di tenere memoria dei contatti.
In Campania si annuncia un attento aumento di controlli e test rapidi, ma si pianificano anche controlli alle stazioni di Salerno e Napoli - dove il sindaco invoca i tamponi per chi arriva da fuori regione - nei porti, all’aeroporto e ai caselli autostradali, con particolare attenzione a chi proviene da Lombardia, Piemonte e Liguria. Il capoluogo campano, in particolare, dovrà allinearsi alle restrizioni in tutta la regione: il Tar ha sospeso l’ordinanza in base alla quale, i locali avrebbero potuto somministrare bevande e alimenti, anche da asporto, fino alla mezzanotte (e non fino alle 22).In Piemonte la linea è quella nazionale, ma sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto vicino ai centri commerciali, per esempio nei relativi parcheggi.
In Veneto niente mascherina
Ci sono anche regioni che guardano oltre, preparandosi a maggiori libertà: in Veneto, dove in questi giorni si stanno chiudendo i Covid Hospital, non serve la mascherina e si annunciano già pronte le linee guida su teatri, discoteche, cinema, casinò e sale giochi, in attesa della convocazione del governo.
La Calabria offre una cena
E c’è la governatrice calabrese che, tra ironia ed entusiasmo, annuncia l’apertura con incentivi conviviali: “La Calabria è aperta a tutti e a chi viene gli si offre una cena”.
"Qualche quota di rischio va presa altrimenti non riapriremmo mai". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, ospite di Omnibus su La7. "Mi pare che dopo il 4 di maggio quando tornarono al lavoro 5 milioni di persone la curva ha continuato a scendere, dopo la riapertura del 18 maggio proprio in questi giorni si può fare una valutazione e si prova a ripartire".