Alto Adige, pesticidi in agricoltura: a processo i due scrittori querelati da mille contadini
Inizierà il 15 settembre, presso il Tribunale di Bolzano il processo a carico di Karl Bär, referente per la politica agricola e commerciale dell’Umweltinstitut München. Querelato per diffamazione dall’assessore all’agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano, Arnold Schuler, e da oltre mille agricoltori locali, Bär - è stato detto in una conferenza stampa - «ha sensibilizzato l’opinione pubblica sul largo impiego di pesticidi in Alto Adige». Scrisse, tre anni fa, definendo l'Alto Adige come "Pestizüdtirol", la terra dei pesticidi.
A subire la stessa denuncia anche lo scrittore e cineasta austriaco Alexander Schiebel, autore del libro «Das Wunder von Mals» («il miracolo di Malles»), dedicato alla scelta del piccolo Comune di indire un referendum fra la popolazione sul bando dei pesticidi in agricoltura.
A parere degli imputati e dei loro avvocati - il difensore di Bär è il roveretano Nicola Canestrini - le querele e le accuse «costituiscono un grave attacco alla libertà di espressione».
«Appare evidente che in Alto Adige, oltre ad un problema ambientale legato all’uso massiccio di pesticidi in agricoltura, ci sia un problema di democrazia - sostiene Bär -. Le denunce e le azioni legali contro l’Umweltinstitut e le tante persone coinvolte in questa vicenda sono prive di fondamento e hanno un solo obiettivo: silenziare il dibattito pubblico sull’uso dei pesticidi, sostanze riconosciute come dannose per la salute e l’ambiente».
Bär, come Schiebel, avevano infatti pubblicato articoli e scritti nei quali invitavano la popolazione a prendere coscienza dei possibili rischi per la salute, dovuti all’esposizione ai trattamenti sui meleti. «Cercano di silenziare la libertà di espressione - ha detto oggi Canestrini - mentre questi fatti andrebbero discussi in assemblee informative, insegnati ai bambini, nelle scuole, per crescere individui consapevoli e in grado di fare delle scelte personali».
SLOWFOOD SOLIDALE - «I pesticidi avvelenano la libertà di espressione»? Lo chiede Slow Food esprime solidarietà all’Istituto per l’Ambiente di Monaco di Baviera - Umweltinstitut München, allo scrittore e cineasta Alexander Schiebel, al suo editore Jacob Radloff della casa editrice Oekom Verlag e «a tutte le altre persone che in Alto Adige/ Sudtirol subiscono o hanno subìto procedimenti giudiziari a causa del proprio impegno contro l’uso dei pesticidi».
«Insieme a loro non ci stancheremo di promuovere e chiedere un diverso approccio all’agricoltura e un sostegno verso la transizione ecologica della produzione alimentare, non solo in Alto Adige Sudtirol. Il nostro augurio e invito ai querelanti è di ritirare quanto prima le accuse e confrontarsi nei luoghi più consoni (società, aule parlamentari, incontri pubblici) con chi si oppone all’uso dei pesticidi, e non nelle corti di giustizia», si legge in una nota.