Elio e le storie sempre più tese
Elio e le Storie Tese tornano in Trentino con una delle loro scorribande sonore, nel segno del licenzioso «Enlarge Your Penis Tour». Martedì sera ad accogliere la brigata degli «elii» sarà un Auditorium di Trento «sold out» da un paio di settimane giusto a dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, il seguito di cui gode la formazione milanese
Elio e le Storie Tese tornano in Trentino con una delle loro scorribande sonore, nel segno del licenzioso «Enlarge Your Penis Tour». Martedì sera ad accogliere la brigata degli «elii» sarà un Auditorium di Trento «sold out» da un paio di settimane giusto a dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, il seguito di cui gode la formazione milanese. Elio (cantante, flautista), Rocco Tanica (pianola), Cesareo (chitarra alto), Faso (chitarra basso), Christian Meyer (batteria), Jantoman (ulteriori pianole), Paola Folli (cantante) e Mangoni (artista a sé) sono pronti a stupire. E non mancheranno le sorprese, come ci rivela proprio Faso in questa intervista.
Vorremmo iniziare dalla scomparsa di Lucio Dalla: quali ricordi avete del cantautore bolognese?
«Lucio era un nostro amico e ci mancherà davvero tanto. Abbiamo suonato diverse volte con lui: ricordo il duetto nel programma televisivo della Rai "Taratata" condotto da Enrico Silvestrin, ma soprattutto ci porteremo nel cuore la sua partecipazione alla registrazione della nostra canzone "Psichedelia" nel disco "Tutti gli uomini del deficiente", in cui Lucio interpretava il ruolo di Dio che le cantava a tutti come si deve, anche a Giove e a Saturno. Ci siamo divertiti un sacco con lui».
Avete intenzione di dedicargli qualche omaggio nei prossimi concerti?
«Venerdì sera eravamo proprio nella sua Bologna, per un intreccio del destino, ed abbiamo iniziato il concerto con una versione di "Psichedelia", interrompendo lo scorrere delle note per far ascoltare la sua voce. È stato un momento toccante. Non abbiamo ancora deciso se ripeteremo questo omaggio anche nelle prossime serate del tour o se resterà un unicum».
Veniamo al live di Trento: cosa c'è nel menù di questo show?
«Avendolo scelto noi, sarà un menù... sapiente che percorrerà tutte le epoche della nostra storia, da "Abbecedario" e "Cateto" a "Discomusic" e "Born to be Abramo", fino a "Tapparella". Insomma, un live che rischia di essere... memorabile, con diverse soprese».
Ci saranno delle anticipazioni del prossimo disco: il 2012 sarà l'anno del nuovo cd di inediti?
«Sì, nel concerto proponiamo alcuni pezzi nuovi come "Enlarge your penis" e "Come gli Area", giusto per guardare al futuro! I fan stiano tranquilli: il disco uscirà entro la fine del 2012. Anzi, probabilmente prima dell'estate».
La presenza sul palco del funambolico Mangoni ha ancora senso in questo terzo millennio?
«Ora più che mai, direi! Mangoni finalmente è stato capito e compreso nella sua grandezza. Credo non sia esagerato definirlo il più grande «uomo burlesque» over 50. Imprescindibile!».
Come vanno le cose sul piccolo schermo con Serena Dandini?
«Molto bene, anche se l'impegno su La7 è diverso per questa trasmissione che dura due ore ed è in prima serata, rispetto all'altra esperienza con Serena, in Rai. Senza dimenticare che prima avevamo gli spunti preziosi e grotteschi del nostro vecchio Primo Ministro, che ne sparava una ogni dodici ore, in media, mentre ora è più dura! Da questo punto di vista ci manca».
In questo tour state facendo i report per Altroconsumo sulle autostrade
«Proviamo a raccontare l'Italia autostradale e ci poniamo diversi interrogativi: come mai si conosce il costo dei pedaggi solo quando si esce e mai quando si entra? Poi ci sconvolge la globalizzazione del panino negli autogrill. Non comprendiamo perché siano uguali ovunque e non guardino alle bontà locali: se veniamo a Trento vogliamo un paninazzo con le vostre specialità e se andiamo in Emilia una piadina. Mica sempre la stessa cosa! Altro aspetto: visto che l'autostrada è un servizio, non si capisce perché se ci sono lavori e rallentamenti uno deve pagare il pedaggio anche se arriva due ore dopo!».