Quando le Poste funzionano (bene) in rosa
L'insegna aziendale affissa all'esterno degli uffici si distingue dagli storici colori giallo e blu. Al proprio interno però Poste italiane è caratterizzato dal colore rosa. Un rosa intenso, considerato che nelle filiali dislocate su tutto il territorio trentino le rappresentanti del gentil sesso sono ben 550, ovvero il 55% del corpo dipendente, in controtendenza con tante altre realtà lavorative in cui la componente maschile supera nel numero quella femminile. Ma non solo. Su un totale di 195 uffici postali del Trentino, 137 sono quelli diretti da una donna, così come è rappresentato da donne anche il 71% del personale amministrativo e di sportello. Altissima quindi la percentuale di «quote rosa» fra dirigenti e operatori. E ancora: cospicua è la presenza femminile pure nel settore del recapito, con 169 portalettere, in cui le donne costituiscono complessivamente oltre il 38% degli addetti alla lavorazione e alla consegna della corrispondenza.
È una donna - Roberta Valentini - a dirigere il Centro di recapito di Rovereto, coordinando le operazioni nel bacino territoriale circostante, e tutte donne sono le lavoratrici di Moena e Predazzo, che a differenza delle loro colleghe si occupano della consegna a domicilio anche dei servizi tipicamente attribuiti agli uffici postali, raggiungendo ogni giorno e con qualsiasi condizione meteo le famiglie delle località montane più periferiche. Attivissime sono pure le «postine telematiche», dotate di un dispositivo digitale palmare e di una piccola stampante che consente loro di rendere più rapide le operazioni di consegna della corrispondenza, aumentandone la capacità operativa, trasformandole di fatto in un ufficio postale itinerante.
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Tredici le donne che compongono invece la maggior parte del corpo dipendente dell'ufficio postale di Riva, che quotidianamente svolgono la loro attività a servizio sia dei clienti residenti sia delle migliaia di turisti che affollano ogni anno una delle più affascinanti località del lago di Garda. «Siamo una bella squadra, ben amalgamata e collaborativa, che lavora con impegno e riceve in cambio dalla clientela tante belle soddisfazioni» - l'osservazione della direttrice Maria Demadonna. Significativa è la sua storia personale, un'esperienza lavorativa caratterizzata da molto spirito di sacrificio. «Ho iniziato a lavorare negli anni ?80 - racconta - quando 24enne venni assunta come sportellista dall'ufficio postale di Riva. Lo stesso che oggi dirigo, dopo esserci tornata nel 2013».
Nel mezzo, tanto, tantissimo pendolarismo. Coraggio e determinazione. «Per ben 14 anni ho dovuto affrontare una trasferta giornaliera di 120 chilometri, avanti e indietro da Mezzolago - in valle di Ledro, luogo in cui abito - a Trento, dove nel frattempo avevo ottenuto la promozione e assunto il ruolo di responsabile commerciale. Una bella esperienza, colma di opportunità interessanti, ma molto faticosa dal punto di vista organizzativo nel contesto familiare. E dopo Trento, Mestre. Dove per altri due anni ho affrontato il viaggio di andata e ritorno, ogni giorno, sempre da Ledro. Un sacrificio davvero enorme, oltre che un costo economico considerevole. Alla fine però ce l'ho fatta». Grazie anche ad una sensibilità particolare che l'azienda italiana ha sempre avuto verso le proprie dipendenti, in considerazione del fatto che la maggior parte dei lavoratori è proprio di sesso femminile. Ecco dunque spiegato perché la giornata dell'8 marzo per Poste italiane assume nella nostra provincia un significato ancora più importante di quello definito dalla tradizione. «L'assunzione di personale femminile all'interno dell'azienda risale al 1865 - spiegano i dirigenti - ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni.
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Ai primi del ?900 per la prima volta il ruolo delle donne venne riconosciuto e tutelato ma fu nel corso della Prima guerra mondiale che si assistette a un significativo aumento dell'occupazione femminile, per compensare i tanti dipendenti postali chiamati al fronte. La nostra azienda ha tra l'altro sempre rispecchiato l'evolversi dei costumi e delle consuetudini che caratterizzano il Paese, al punto che oggi Poste italiane rappresenta una delle realtà con la più alta percentuale di donne occupate in Italia, non solo in termini assoluti ma anche nei ruoli dirigenziali (il 47% del personale con funzione di quadro)». «Il segreto per riuscire a vincere contro quella mentalità ancora troppo maschilista che caratterizza il mondo del lavoro, sta non solo nella preparazione professionale e nella determinazione - conclude Maria Demadonna - ma anche nello spirito di sacrificio, doppio rispetto a quello affrontato dai colleghi uomini. D'altra parte, se si prefiggono un obiettivo, le donne possono raggiungerlo sempre e con successo!».
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