Censura jihadista a Sirte: vietati i jeans troppo attillati


I jihadisti dell’Isis che controllano la città libica di Sirte, hanno iniziato da circa una settimana la loro «campagna di ispezione» dei negozi di abbigliamento per donne, confiscando i vestiti che secondo loro sono contrari alla Sharia (legge islamica). Lo ha confermato al sito Alwasat un negoziante della città, precisando che i fanatici legati allo Stato Islamico hanno visitato una serie di negozi e hanno distrutto diversi capi di abbigliamento, tra cui jeans ed altri vestiti, come i pantaloni attillati, davanti ai commercianti e hanno imposto loro il divieto di venderli. Confiscate in alcuni negozi anche le sigarette, poi distrutte dagli stessi fondamentalisti.

Nelle scorse settimane l’Isis aveva imposto alle donne di indossare il niqab nero, il velo integrale che copre il volto ed il corpo e lascia intravedere solo gli occhi. Le donne che non osservano tali ferree regole rischiano di essere punite secondo le leggi della Sharia con pene fino alla morte.

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