Il 58% delle donne vive male la menopausa

Il 58% delle donne vive male la menopausa. È quanto emerge da un sondaggio svolto su oltre duemila donne italiane d’età compresa tra i 40 e i 60 anni dal tema «Come vivi la Menopausa», realizzato nel settembre 2015 e presentato in occasione del 90° congresso della Sigo, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia in corso a Milano, secondo cui la chiave per sentirsi meglio sono la prevenzione e gli stili di vita sani.

«Oltre 13 milioni e 800mila italiane - afferma il presidente nazionale Paolo Scollo - hanno più 50 anni e stanno affrontando la menopausa». Il 58% ammette di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale. Il 57% non svolge la consueta visita ginecologica annuale, mentre 7 su 10 lamentano un aumento di peso. «Però solo il 30% - sottolinea il ginecologo - ammette di seguire una dieta corretta e il 26% pratica regolarmente sport».

Disturbi cardiovascolari, osteoporosi e tumori sono alcune delle conseguenze della fine delle mestruazioni. Ma solo un’italiana su due ne è a conoscenza. «Se vogliamo evitare di dover curare domani sempre più pazienti afflitte da malattie croniche - continua l’esperto - dobbiamo favorire oggi gli stili di vita sani. Per questo lanciamo la campagna «Menopausa meno...male!» (www.menopausamenomale.org)». Obiettivo: aiutare le donne a vivere questa fase della vita con più consapevolezza e serenità.

«Con la nostra nuova campagna - aggiunge - vogliamo contribuire, attraverso numerose iniziative e progetti, a migliorare l’informazione per aiutare le donne a viverla con più consapevolezza e serenità e a combattere anche i piccoli disturbi, troppo spesso sottovalutati e ritenuti, in modo errato, inevitabili».
«Dopo la menopausa - conclude Vito Trojano Presidente Nazionale dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani - una donna ha ancora almeno tre decenni di vita attiva di fronte a sè, con un’ attività sessuale che può proseguire ancora per 15 anni. Per questo noi ginecologi dobbiamo aggiornare le nostre conoscenze tenendo conto delle nuove esigenze femminili».

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