Italia, negli ultimi trent'anni disturbi polmonari più che raddoppiati
Attacchi d'asma passati dal 3,4% al 7,2%
Nel 1985 respiravamo meglio. Nell'arco di quasi 30 anni infatti i disturbi polmonari in Italia sono più che raddoppiati e i rischi per chi vive in città sono maggiori. A dirlo è un'indagine dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, condotta con l'Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare (Ibim-Cnr) di Palermo e le università di Pisa e Verona. Lo studio, pubblicato sulla rivista «Respiratory Medicine», ha monitorato dal 1985 al 2011 più di 3.000 persone residenti a Pisa per indagare l'evoluzione della diffusione delle malattie respiratorie.
«I tassi di prevalenza di alcuni disturbi polmonari sono più che raddoppiati negli ultimi 25 anni - spiega Sara Maio dell'Ifc-Cnr - Gli attacchi d'asma sono passati dal 3.4% al 7.2%, la rinite allergica dal 16.2% al 37.4%, e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ha raggiunto il 6.8% contro il 2.1% iniziale». Lo studio è stato articolato su tre periodi (1985-1988, 1991-?93 e 2009-2011), e ai volontari è stato chiesto di rispondere ad un questionario, indicando i fattori di rischio a cui erano stati esposti e i disturbi sofferti. Dopo il fumo anche il «fattore urbano» pesa molto, «con un rischio maggiore del 19% di rinite allergica, del 14% di tosse, del 30% di catarro e del 54% di Bpco»