Alcol, 3,3 milioni di italiani si dedicano a "grandi abbuffate etiliche"
Diminuiscono le morti correlate all’alcol e i bevitori «a rischio», ma aumentano i «binge drinker», ovvero coloro che si dedicano a «grandi abbuffate etiliche», come indica il nome inglese, «per fare baldoria».
Sono stati ben 3 milioni e 300 mila, nell’arco di un anno, gli italiani che non vi hanno rinunciato. Si tratta soprattutto di adolescenti e persino teenager tra gli 11 e i 17 anni, fascia di età in cui la somministrazione di alcol è vietata per legge. È l’allarme che arriva dalla Relazione annuale inviata dal ministro della Salute al Parlamento in merito agli interventi realizzati ai sensi della legge 30 marzo 2001 n. 125 in materia di alcol e problemi correlati.
Non più solo vino e birra. I gusti degli italiani in tema di alcol vedono sempre più aumentare le preferenze per superalcolici, aperitivi, amari, cocktail e alcopop, ovvero bevande zuccherate poco alcoliche e apparentemente innocue. Sono questi gli «strumenti del mestiere» di chi si dedica ad abbuffate alcoliche a stomaco vuoto, per «sballarsi» prima e più facilmente: il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne con più di 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi (pari quindi a 3,3 milioni di persone). Le bevute esagerate episodiche sono, per il Ministero della Salute, «un serio problema di sanità pubblica». Tanto più che riguarda anche giovanissimi. Dichiara di aver fatto binge drinking l’1% dei ragazzi e delle ragazze tra 11 e 15 anni. Mentre tra i 15 e i 17 anni le percentuali salgono a 7,4% per i maschi e 4,6% per le femmine. La percentuale maggiore si registra tra i 18-24enni, fascia di età in cui dichiara di farlo il 21% dei maschi e il 7% delle femmine. Superata questa età le percentuali diminuiscono.
Ictus, trombosi, cancro, sono solo alcuni delle più frequenti malattie correlate all’alcol, a cui si aggiungono problemi di sterilità per le donne, difficoltà nelle prestazioni sessuali per gli uomini e i tantissimi incidenti stradali provocati dall’abuso. Forse anche grazie alle tante campagne informative, calano i consumatori giornalieri, passati dal 22,7% del 2013 al 22,1 del 2014. Aumentano invece, soprattutto tra le donne, coloro che bevono fuori pasto (dal 25,8% del 2013 al 26,9% del 2014). Calano i consumatori a rischio, da 8,6 milioni a 8,3 (per lo più maschi), ma tra questi ben 700.000 sono minorenni e 2,7 milioni sono over 65. Continuano a calare i decessi attribuibili direttamente all’alcol: sono stati 1.308 soprattutto per malattie del fegato e sindromi psicotiche.