«Meduse» anti movida In piazza quiete parigina
A Parigi parte la caccia alla musica e agli schiamazzi notturni. Su richiesta della regione Ile-de-France, Bruitparif, l’osservatorio sull’inquinamento acustico della capitale, si armerà di uno strumento «unico al mondo». Si tratta della «medusa», una temibile apparecchiatura che permette di distinguere - tra uno stereo ad alto volume - le conversazioni di un gruppo di amici in strada o il semplice passaggio di un motorino.
L’antenna anti-schiamazzi - scrive oggi Le Parisien - è dotata di quattro microfoni in grado di identificare con precisione l’origine del baccano. I gestori di caffè e locali un pò troppo «festosi» saranno così costretti a mettere la sordina. Per cominciare, una cinquantina di «meduse» verranno sistemate in via sperimentale entro l’inizio dell’estate in quattro zone della capitale, dove il 10 giugno si apriranno gli europei di calcio 2016. Anzitutto al Port de la Gare. Qui i locali lungo la Senna si moltiplicano come funghi.
Ma anche nelle strade intorno al Carreau du Temple - nel cuore del Marais - sulla place Sainte-Catherine, e al canal Saint-Martin, epicentro della movida parigina, soprattutto nella bella stagione, quando tanti parigini vanno a godersi le serate estive lungo il canale. Un quinto quartiere verrà scelto nei prossimi giorni. Ormai da anni, Parigi viene accusata di essersi trasformata in una sorta di riserva per ricchi sterile e museificata. Discoteche e locali notturni hanno perso appeal. Il numero di denunce per rumori molesti è in crescita esponenziale. Il divieto di fumare nei bar, nei ristoranti e nelle discoteche spinge i fumatori sui marciapiedi, anche a tarda ora. Per gli amanti della notte si tratta di una vera e propria persecuzione.
Tanto che, qualche anno fa, dj, artisti e vari esponenti del «popolo della notte» lanciarono una petizione online, che raccolse migliaia di firme. Regole severissime per gli orari, caro-affitti, licenze rigide per i locali e appunto guerra al fumo e agli schiamazzi «stanno trasformando Parigi in un mortorio», denunciava il testo. A dispetto del soprannome, la Ville Lumière sembra spegnersi sempre prima. Mentre la festa si fa altrove (Barcellona, Berlino, Amsterdam Londra) nella speranza che a anche lì non arrivino le «meduse».