Vendite boom per il «bio» Ma attenti all'origine

di Angelo Conte

Prodotti biologici, nei supermercati trentini il fatturato è milionario, e il fenomeno da caso di nicchia è diventato ormai di interesse generale, tanto che anche il formato dei discount non ne fa a meno. Tanto da avere un numero di prodotti bio ormai ampio. Il problema, semmai, per l’utente-consumatore è quello di districarsi nella serie di marchi bio e di sapere riconoscere un prezzo adeguato a prodotti che debbono seguire regole più stringenti rispetto ad altri. A fare un po’ d’ordine nel campo del biologico in Trentino è Stefania Agostini, dell’Adoc di Trento, associazione di difesa dei consumatori della Uil guidata da Diego Pontalti.

«Prima di tutto è fondamentale - spiega Stefania Agostini - fare chiarezza in merito al sistema di etichettatura dei prodotti».

Per potersi fregiare della foglia verde con il profilo stellato (il logo europeo) e la scritta da agricoltura biologica occorre che, ad esempio nel caso ci siano più ingredienti, almeno il 95% di questi ultimi siano biologici certificati. Agostini ha poi verificato in 10 punti vendita diversi (5 supermercati, 2 discount e 3 negozi specializzati) prezzi e rispetto della normativa in materia di etichettatura. Rispetto a quest’ultima dall’analisi effettuata il 20 e 21 luglio scorsi, è stato accertato che sulle 14 tipologie di prodotti analizzati (biscotti, caffè, farina, infuso, latte di soia, marmellata, olio extravergine, passata di pomdoro, pasta, legumi in scatola, riso, succo di frutta, uova e zucchero) le regole per l’etichettatura sono state rispettate.

I prodotti biologici non sono più prerogativa esclusiva dei negozi specializzati

Agostini nella sua indagine fa notare come ormai il bio sia diventato un marchio presente non solo nelle catene tradizionali ma pure nei discount. «I prodotti biologici non sono più prerogativa esclusiva dei negozi specializzati – quali l’Origine e Natura Sì – ma sono disponibili sempre di più anche nei supermercati e nei discount (ad esempio nel discount Md erano presenti 8 dei 14 prodotti presi in esame dalla ricerca mentre alla Lidl ce n’erano sono 6 su 14). In genere i negozi analizzati offrono ai propri clienti una linea biologica specifica» propria della catena. Per quanto riguarda i prezzi, i discount «Lidl e Md offrono indubbiamente i prezzi migliori, tenendo però conto del fatto che in nessuno dei due negozi è stato possibile rilevare il prezzo di tutti e 14 i prodotti presi in esame per la ricerca» spiega Agostini. Tra i supermercati «i prezzi migliori dei prodotti biologici si sono rilevati mediamente presso l’Iperpoli».

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Oltre al prezzo è fondamentale «che il consumatore valuti con attenzione anche il luogo di origine dei prodotti. In alcuni casi, infatti, la provenienza può determinare la qualità del prodotto stesso. Il biologico da Agricoltura Italia, come certificato da marchi specifici – ad esempio Garanzia AIAB, Icea, Ccpb – garantisce ai consumatori tutele maggiori rispetto ad altre diciture quali «Agricoltura Ue/Non Ue» e «Agricoltura Non Ue». «A fronte di una differenza rilevata tra prezzi mediamente di un euro, quindi, è auspicabile scegliere un prodotto italiano che, pur costando di più, offre maggiori tutele ai consumatori rendendo anche più tracciabile la provenienza dell’alimento» conclude Agostini.

Il fatturato del settore bio in Trentino nella grande distribuzione è milionario e in crescita. Solo per il gruppo Poli, speiga Adoc, il fatturato annuale vale 12 milioni di euro, mentre i prodotti più richiesti sono uova - banane - mozzarelle - latte. A livello nazionale la Coop ha visto l’anno scorso un incremento del 21% del giro di affari del biologico, conclude l’Adoc.

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