Provincia, cure dentistiche per 12,5 milioni Oltre 30 mila pazienti per il servizio pubblico
Il ricorso alle cure dentistiche offerte dal servizio sanitario pubblico provinciale - direttamente o tramite medici dentisti convenzionati - da parte dei potenziali beneficiari (chi ha un indicatore Icef fino a 0,20 e la residenza in Trentino da almeno tre anni) è in continuo aumento.
Lo ha reso noto ieri l'assessore provinciale alla salute, Luca Zeni. che ha presentato in quarta commissione del consiglio provinciale, i dati relativi al 2015.
L'anno scorso, complessivamente il numero di prestazioni erogate è stato pari a 146.969 , in costante aumento rispetto agli anni precedenti, mentre il numero di beneficiari è stato di 30.436.
L'Azienda sanitaria (con i suoi 15 ambulatori e le due Unità operative ospedaliere di Trento e Borgo) ha erogato 75.436 prestazioni (in prevalenza cure), in favore di 17.138 persone, di cui circa il 52% minori. «La prevalenza degli utenti di minore età - ha spiegato ieri l'assessore Zeni - testimonia l'orientamento delle attività delle strutture aziendali all'età evolutiva, coerentemente a quanto indicato dalle direttive provinciali».
L'Azienda sanitaria si occupa in via esclusiva di urgenze, chirurgia orale e cure per disabili o soggetti con patologie gravi o specifiche e assicura anche, in via esclusiva, la prevenzione primaria nei soggetti in etàinfantile ed evolutiva.
Per quanto riguarda inveve i 24 studi convenzionati , questi hanno erogato 71.533 prestazioni in favore di 12.985 persone, di cui circa il 50% minori.
Zeni ha sottolineato che: «Negli studi convenzionati, sono aumentati i beneficiari e il numero di prestazioni, tuttavia è diminuita la spesa. Infatti, sono aumentate le attività di cura e ridotte quelle di protesica (più costose). Questo è in linea con quanto previsto dalle direttive della Giunta già a partire dal 2014, nel senso di riorientare le attività degli studi convenzionati maggiormente verso cure e ortodonzia rispetto alla protesica fissa.
Il ricorso ai dentisti privati da parte dei beneficiari del servizio pubblico è residuale, infatti l'anno scorso ha riguardato solo 313 persone.
Avviene infatti solo quando l'Azienda sanitaria e i dentisti convenzionati non riescono ad avviare il piano di cura entro 45 giorni dalla richiesta. Nella relazione si riporta anche il dato sulla cittadinanza di chi ha presentato la domanda Icef per accedere a questo servizio: il 35% riguarda stranieri, il resto italiani. Il dato sulla cittadinanza degli utenti si ferma invece al 2014: si tratta di 76,22% di cittadini italiani e 23,78% di stranieri assistiti negli studi convenzionati e 77,62% di italiani negli ambulatori pubblici.
L'assessore ha fornito anche i dati sullo screening nelle scuole elementari la cui modalità è cambiata dall'anno scolastico 2014/2015, quando invece di mandare le igieniste nelle scuole per un controllo a tappeto i genitori vengono invitati a portare i figli in un ambulatorio pubblico per un controllo. Sono stati così invitati 5.379 bambini e di questi 1.529 (28,4%) sono stati visitati dallo specialista odontoiatra.
A seguito della visita 964 (63%) bambini sono stati inviati dall'igienista dentale, 593 (39%) sono stati presi in carico dall'odontoiatra per la prosecuzione delle cure. Il consigliere provinciale Filippo Degasperi (M5S) ha criticato ieri in commissione proprio questa nuova modalità per effettuare lo screening che, ha detto: «Ha raggiunto un numero di bambini nettamente inferiore a quello legato a quando l'intervento di controllo dei bambini era svolto dalle igieniste». Nel 2013 furono controllati 4.672 bambini delle elementari.
Per quanto riguarda il costo del servizio odontoiatrico, la Provincia stanzia circa 13 milioni l'anno. Nel 2015 per l'assistenza diretta pubblica offerta dalle strutture dell'Azienda sanitaria l'ente pubblico ha speso 7.461.780 euro; mentre la spesa a carico del servizio sanitario pubblico per le prestazioni negli studi convenzionati è stato di 4.945.091 euro. Rispetto al 2014 è aumentato il numero dei pazienti e delle prestazioni ed è diminuita la spesa perché sono diminuite le protesi effettuate a seguito delle nuove linee guida date dalla giunta provinciale. Per l'assistenza indiretta da parte dei privati la spesa è stata nel 2015 di 137.080 euro.
In totale dunque sono stati spesi 12.543.951 euro.