Il vino lo sceglie la donna: bianco, bio, prezzo medio
Al ristorante, in una cenetta di coppia, le donne scelgono la bottiglia del vino nel 34% dei casi, e quando lo fanno si orientano prevalentemente verso le tipologie bianco, spumanti compresi, con un occhio di riguardo alle produzioni biologiche e biodinamiche e al prezzo. Nel menu dunque le clienti guardano alle opzioni "risparmiose", mentre le etichette di alta fascia sono prevalente ordinate dagli uomini.
E sono perlopiù gli uomini a scegliere il vino quando si esce in gruppo. E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio "Donne e Vino" della Luiss, con 1200 interviste a consumatrici di vini, presentato, oggi all'incontro presso la Stampa Estera dell'Associazione "Donne del vino", da Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School.
Le consumatrici di vino, ha aggiunto Micozzi, si dichiarano "fortemente consapevoli nell'atto di acquisto" e nella gran parte dei casi ordinano un vino che già conoscono. Ciononostante è forte la curiosità a esplorare il mondo del vino per il 47% delle interpellate, mentre il 66% delle donne dichiara interesse per il territorio di origine e per i vitigni autoctoni. In sintesi, le donne scelgono il vino in base alla storia dell'azienda produttrice o del singolo produttore, al territorio. Come canali informativi, per le enoappassionate, conta molto il passaparola, considerano crescente la credibilità di blog e informazioni sul web, meno credibili i giudizi delle guide di settore. In ogni canale le donne vorrebbero più storie dei produttori.
"Il vino non ha sesso", ha concluso la presidente dell'Associazione "Donne del vino" Donatella Cinelli Colombini, ma è certo che le titolari di aziende vitivinicole, che sono il 28% del mondo produttivo, hanno rispetto alla media nazionale titoli di studio più alti, e maggiore propensione alla qualità (fanno Doc e Docg nel 68% dei casi rispetto alla media del 38%) e alle viticoltura ecosostenibile.