Si cercano voci per «VinKo» la playlist dei dialetti trentini
Al via il questionario VinKo si cercano persone che sappiano parlare un dialetto trentino o tirolese, il ladino o una varietà linguistica germanica come il mòcheno o il cimbro.
Obiettivo: raccogliere il maggior numero possibile di contributi orali (frasi e parole) provenienti dalle lingue minoritarie e dai dialetti parlati nell’area compresa tra Innsbruck e Verona per costruire una banca dati da ascoltare. Il progetto presentato questa mattina all’Università di Trento.
La piattaforma c’è. Aspetta solo di essere popolata di tracce audio. E, quando il lavoro sarà ultimato, si potrà cercare la “voce” di proprio interesse.È lo scenario che si apre con “VinKo” (“Varietà in contatto”), questionario online mirato a raccogliere il maggior numero possibile di contributi orali (frasi e parole) provenienti dalle lingue minoritarie e dai dialetti parlati nell'area compresa tra Innsbruck e Verona e dare così vita a una grande banca dati da ascoltare.
Il questionario è stato progettato da un gruppo di ricerca dell’Università di Trento, in collaborazione con l’Università di Verona. Questionario e banca dati sono stati illustrati questa mattina a Trento in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del Rettorato. Sono intervenuti Patrizia Cordin ed Ermenegildo Bidese (Dipartimento di Lettere e Filosofia, Università di Trento), Roberto Zamparelli (CIMeC, Centro Interdipartimentale Mente/Cervello e Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, Università di Trento) e Birgit Alber (Dipartimento di Lingue e Letterature straniere, Università di Verona).
La ricerca coinvolgerà anche la popolazione delle valli trentine e dell’Alto Adige. La stessa professoressa Cordin dal mese di luglio andrà a presentarlo in alcune zone del Trentino a cominciare dalle valli ladine e dalla Valsugana. Sono in programma incontri nelle biblioteche, nelle scuole, sul territorio.Per generare la “playlist”, servono persone disponibili a partecipare al questionario online, a condividere competenze linguistiche, esperienza, voce.
L’appello è rivolto a chi parli un dialetto trentino o tirolese, il ladino o una varietà linguistica germanica come il mòcheno o il cimbro.
«Se sai parlare un dialetto trentino o tirolese, il ladino o una varietà linguistica germanica come il mòcheno o il cimbro, il tuo contributo ci sarà di grande aiuto per la raccolta e la realizzazione di questa banca-dati» recita un videomessaggio. Per rispondere all’invito basta andare sul sito VinKo e registrarsi come “nuovo utente” e poi seguire le istruzioni online.Per quanto riguarda il cimbro in particolare, in questa prima fase di raccolta dati ci si concentrerà sulla varietà parlata a Luserna (Trentino). Successivamente la ricerca sarà estesa al cimbro parlato in altre zone vicine.
La cornice entro la quale si sviluppa il lavoro è AThEME (Advancing The European Multilingual Experience), progetto europeo finalizzato a studiare il multilinguismo in Europa da diverse prospettive. Co-finanziato dalla Commissione europea (grant agreement 613465), il progetto coinvolge diciassette università di otto Paesi per cinque anni (2014-2019). A coordinarlo è l'Università di Leiden in Olanda. L’Italia è rappresentata dagli atenei di Trento (Ermenegildo Bidese, Jan Casalicchio, Patrizia Cordin e Francesco Vespignani con il team tecnico di Antonio Mattei, Paolo Leoni e Massimiliano Salvetti dei Laboratori didattici e di ricerca del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive) e di Verona (Birgit Alber, Andrea Padovan, Stefan Rabanus e Alessandra Tomaselli per lo staff accademico).
Inoltre VinKo rientra in un progetto PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) 2015, diretto da Roberto Zamparelli. Il progetto interdipartimentale “TREiL” (che sta per "Tools for research and education in linguistics”) intende proporre insieme ad altri nuovi strumenti di ricerca e divulgazione linguistica anche la banca dati VinKo per la raccolta di dati orali di varietà locali.
Nella conferenza stampa si è sottolineato come sia stata la collaborazione tra i gruppi di ricerca dei due atenei e tra la componente accademica (che ha curato soprattutto la scheda sociolinguistica e le domande dei questionari da proporre per la banca dati) e quella tecnica (che invece ha sviluppato software e usato programmi specifici per permettere la raccolta del materiale audio), oltre alla felice coincidenza con il progetto PRIN, a consentire di mettere in cantiere la prima banca dati di contributi orali su lingue minoritarie e dialetti.