Malaria, nel 2014 a Bolzano trovate due zanzare anofele
Nel 2014 due esemplari adulti di zanzare anofele sono state censite nella zona di Bolzano.
Lo dice al quotidiano Dolomiten la direttrice del laboratorio biologico dell Provincia autonoma di Bolzano, Alberta Stenico, in riferimento al caso mortale di malaria a Trento, che ha colpito la piccola Sofia Zago.
Anche in Germania - spiega l’esperta - sono stati intercettati alcuni tipi di questa zanzara, mentre due casi di plasmodium falciparum sono stati registrati nel 1997 a Duisburg, dove due bambine sono state infettate da una bambina malata di malaria proveniente dall’Angola.
Per la riproduzione delle zanzare anofele la temperatura deve essere costantemente di almeno 18 gradi. «A Bolzano quest’estate la temperatura non è scesa sotto i 18 gradi per alcuni giorni», ricorda Stenico.
Se la bambina morta per malaria avesse ricevuto subito la diagnosi sarebbe stato possibile salvarla, ma purtroppo non c’erano elementi per pensare a questa malattia.
È il parere di Aldo Morrone, Direttore del Servizio Salute Globale dell’Ospedale San Gallicano di Roma.
«In Africa se si vede una febbre alta si pensa subito alla malaria, ma in una bambina che non ha fatto viaggi non è possibile - spiega -. I colleghi di Trento hanno agito bene, purtroppo quando è arrivata la diagnosi era troppo tardi. Ora è importante che si cerchino zanzare che potrebbero aver trasmesso il plasmodio e si facciano tutti i test per capire cosa è successo».
Il caso, spiega Morrone, ricorda quello di Fausto Coppi.
«Coppi prese la malaria quando era in Burkina Faso - racconta - ma tornato in Italia non venne diagnosticata. Il suo compagno di squadra francese invece fu ricoverato a Parigi, e lì i medici fecero la diagnosi giusta. Quando poi comunico a Coppo che la malattia era quella era troppo tardi. Certo, era più facile pensare alla malaria in chi tornava dal Burkina Faso, in questo caso era molto più difficile».