Influenza in calo: «Picco superato» Il livello di malati giù al 2% ma resta il più alto in Italia
Il picco dell'influenza in Trentino è stato superato, ora nel giro di qualche settimana la fase epidemica dovrebbe chiudersi. L'Azienda sanitaria, con Valter Carraro, dell'Unità operativa igiene e prevenzione, analizza gli ultimi dati forniti dall'Osservatorio Influnet. I numeri indicano una flessione, dopo settimane di continua crescita, della percentuale di casi di influenza rispetto al totale della popolazione. Nella settimana dall'1 al 7 di questo mese, infatti, il nunmero di casi segnalati dai medici sentinella (12 in tutto) sono stati 293 su 14.856 pazienti assistiti. L'incidenza totale, quindi, è passato nella prima settimana dell'anno nuovo a 19,72 casi di sindrome influenzale ogni mille assistiti. Una percentuale che pone il Trentino ancora al vertice per diffusione e intensità dell'influenza rispetto al resto delle regioni italiane, ma che rappresenta il primo calo in termini di incidenza che nelle scorse settimane ha continuato a crescere, fino agli oltre 22 casi ogni mille assistiti dell'ultima settimana di dicembre. «Analizzando i dati che arrivano da Influnet - afferma Carraro - possiamo ipotizzare che il picco dell'influenza in Trentino sia stato superato e che ora, entro qualche settimana, probabilmente entro fine mese, dovrebbe terminare la fase epidemica per l'influenza». A livello italiano la media è più bassa del 19 per mille trentino, anche se in aumento, e si attesta al 13 per mille circa.
La situazione, quest'anno, spiega ancora Carraro è diversa rispetto all'anno scorso. La stagione influenzale in Trentino, oltre a iniziare prima rispetto al resto del Paese, ha anche una diffusione e un numero di casi molto più elevati rispetto all'inverno 2016/2017. «Se l'anno scorso possiamo stimare in circa 50.000 i trentini costretti a letto a causa dell'influenza, quest'anno si arriverà a circa 70.000 pazienti colpiti dal virus» sottolinea Carraro. «La maggior diffusione di casi di influenza contempla anche una maggior diffusioni di casi gravi». Per capire se i decessi che usualmente si registrano in questo periodo per le persone anziane sono da collegare al virus influenzale o a altre patologie contemporanee, occorrerà attendere le eventuali prove di laboratorio. Lo stesso, spiega Carraro, accade per quanto riguarda i pazienti che, seppur vaccinati, presentano sintomi influenzali. Anche in questo caso, prima di «trarre conclusioni sull'inefficacia del vaccino» occorrerà «fare delle analisi dettagliate. Le segnalazioni dei medici di base sono meritorie in questo senso, ma occorre prima avere riscontri scientifici e oggettivi per poter dire se il vaccino non ha funzionato o meno» conclude Carraro.