Sempre meno trentini al cinema «Film brutti e si scarica online»
A Trento il grande schermo perde spettatori. Il calo di pubblico ha interessato tutte le sale cinematografiche della città. Rispetto al 2016 perde il 7% delle presenze (circa 284.000 biglietti staccati) il Cineworld Trento, che comprende il cinema Nuovo Roma, il SuperCinema Vittoria e il cinema multisala Modena. Mentre il cinema Astra certifica una diminuzione del 14% rispetto allo scorso anno: sono circa 85.000 gli appassionati del «cinema d'essai» (non commerciale, di interesse artistico e culturale) che assistono agli spettacoli proposti in sala. Gli incassi reggono nel caso del Cineworld Trento (due milioni di euro nel 2017) ed, invece, seguono l'andamento discendente delle presenze per quanto riguarda il cinema Astra.
E ad essere responsabile dell'allontanamento dal cinema non è tanto la possibilità di fruire di film online sul proprio computer o attraverso l'utilizzo di Netflix (azienda che distribuisce in abbonamento film e contenuti via web). «A salire sul banco degli imputati è l'assenza di pellicole italiane di qualità», spiegano i titolari del Cineworld Trento Massimo Lazzeri e del cinema Astra Antonio Artuso. E questo vale sia per i film commerciali sia per i film culturalmente ed artisticamente più elevati. «In una cinematografia - sana - il prodotto nazionale - dice Lazzeri - dovrebbe essere attorno al 30% del mercato interno. Nel 2017 siamo arrivati forse al 15%. In Italia vengono prodotti troppi film, spesso commedie, molti dei quali di qualità mediocre. Ed il pubblico, soprattutto al nord, è disaffezionato». «Per quanto ci riguarda - prosegue Lazzeri - le variazioni in termini di presenze in sala sono fisiologiche poiché siamo legati a prodotti di mercatovariabili. Non tutti gli anni, infatti, vengono prodotti film italiani che conquistano il pubblico come nel caso di "Quo vado?" di Checco Zalone (2016)».
«Anche nel settore dei film d'autore - aggiunge Artuso - sono mancate pellicole di qualità, in prevalenza nei mesi di dicembre, maggio e giugno». Quindi, sul grande schermo del 2017 sono assenti i film italiani di successo. Reggono bene, invece, le produzioni straniere. Ad esempio, all'Astra hanno riscosso parecchio interesse nel 2017 «L'Insulto» del regista libanese Ziad Doueiri e «La ruota delle meraviglie» di Woody Allen. Tra le pellicole commerciali indicate da Lazzeri, poi, quelle che sono andate meglio durante lo scorso anno sono «50 sfumature di nero» di James Foley, «Star wars» di Ryan Johnson e «Assassinio sull'Orient Express» di Kenneth Branagh. Oppure «La bella e la bestia» di Bill Condon e «Cattivissimo me» di Pierre Coffin, Kyle Balda e Eric Guillon. Dal punto di vista della commedia all'italiana, Lazzeri dice che in questo momento stanno andando abbastanza bene (e sono ancora in programmazione) «Come un gatto in tangenziale» di Antonio Albanese e «Benedetta follia» di Carlo Verdone. «In sostanza - afferma Lazzeri - i film di successo appartengono a due tipologie. Si tratta di classici alle cui spalle c'è un libro o, comunque, una tradizione consolidata. Oppure dei gettonatissimi «film family» che appassionano intere famiglie, dai bambini agli adulti». E proprio in tal senso emerge che la principale utenza del Cineworld Trento è costituita da famiglie (molte delle quali acquistano abbonamenti). Mentre nel caso del cinema Astra, il pubblico è composto prevalentemente da over 30. «Nel cinema d'essai manca un ricambio generazionale - dichiara Artuso - Lavoro con un buon numero di abbonati, ma si notano poche facce nuove (e soprattutto pochi giovani)». Infine, i costi d'ingresso. Se al cinema Astra il biglietto singolo è bloccato a 8 euro ormai da sette anni, per i tre cinema del Cineworld Trento il prezzo sale a 8,5 euro. Che diventano 9 euro nel caso di pellicole di durata particolarmente elevata (oltre le due ore e mezza).