Abuso di alcol, record di utenti trentini in cura In provincia si beve troppo, anche lontano dai pasti

di Patrizia Todesco

Gli italiani, e i trentini in particolare, bevono troppo e le conseguenze sono pesanti soprattutto sul fronte della salute. Quello che emerge dalle ultime statistiche, poi, è che aumenta il consumo di aperitivi e superalcolici, soprattutto fuori dai pasti e che ad abusare ci sono anche tanti minorenni.

In base ai dati 2016, per quanto riguarda gli accessi al Pronto Soccorso a causa dell’eccesso di alcol, figurano ben 18 ragazzini con meno di 17 anni portati in ospedale per abuso di sostanze alcoliche. Di questi 10 erano maschi e 8 femmine su un totale di 224 accessi.

In pratica vuole dire che almeno una volta al mese un ragazzino adolescente viene soccorso con l’ambulanza o a volte accompagnato dagli amici in ospedale perchè le sue condizioni, dopo una serata brava (ma anche in ore diurne), sono giudicate preoccupanti, al limite del coma etilico.

Quello che fa impressione, poi, è che per quanto riguarda i maschi con meno di 17 anni il tasso di accesso in Pronto Soccorso (per 100.000 abitanti) per abusi di sostanze alcoliche è più elevato che quello degli ultra 75enni.

Stesso discorso tra le donne dove le ragazzine hanno un valore più basso rispetto alle donne tra i 18 e i 44 (17,4 contro 32), mentre hanno un valore superiore di quelle con età compresa tra i 45-64enni (16,49) e anche delle ultra 65enni (3,42). Unica consolazione è che a livello nazionale quasi tutti, per quanto riguarda l’età giovanile, hanno dati peggiori di quelli della nostra provincia.

Il dato emerge dalla Relazione del Ministro della Salute sugli interventi realizzati in materia di alcol e problemi correlati, trasmessa al Parlamento.

Per quanto riguarda i ricoveri con diagnosi attribuibili all’alcol, per quanto riguarda il Trentino, si parla di 758 ricoveri. Un’incidenza piuttosto alta anche se comunque più bassa di Friuli, Bolzano e Valle d’Aosta.

A maggior rischio, in questo caso, sembrano essere gli uomini di età compresa tra i 41 e i 64 anni.
Ma quanti sono in Trentino le persone con problemi di alcol seguiti dai servizi sanitari? Il 2016, stando alle statistiche, ha fatto registrare un dato record con 3.526 utenti, di cui 2.941 uomini e 586 donne. Nel 2015 il dato complessivo era stato di 2.340 utenti, nel 2014 di 3.339, nel 2013 di 2.890, nel 2012 di 3.496 e infine nel 2011 di 3.088.

Del totale degli utenti del 2016, 654 erano nuovi, ossia persone che per la prima volta avevano chiesto aiuto ad un servizio sanitario.
Per quanto riguarda il tipo di servizo offerto raramente si tratta di un approccio psicoterapeutico. Nella maggior parte dei casi viene registrato un counseling all’utente o alal famiglia (62,9%), l’inserimento in gruppi di mutuo-aiuto (16,3%, si tratta della percentuale più alta in Italia), viene effettuato un trattamento socio-riabilitativo (4,6%) oppure il soggetto viene inserito in una comunità (1,5%).


 

Cosa bevono i trentini?

A differenza del calo registrato a livello italiano, in Provincia continua a piacere il vino, ma vanno alla grande anche altre sostanze alcoliche.

Per quanto riguarda i consumatori per tipologia di bevanda, infatti, aumenta tra gli uomini il consumo di vino (il 65,3% dei soggetti ne ha bevuto durante l’anno) mentre tra le donne il valore (35,7%) è inferiore alla media nazionale. Superiore alla media il consumo di birra (67,8%) tra gli uomini, valore che invece scende al 37% tra le donne. Per gli aperitivi e alcolici il dato è del 48,3% per gli uomini e del 32,8% tra le donne. Poco gettonati, con un valore inferiore alla media nazionale, il consumo di amari: 32,9% per gli uomini e 13,7% per le donne. Per i superalcolici, invece, il valore sale a 36,8% per gli uomini e 16,3% per le donne.

Per quanto riguarda la soddivisione dei consumatori per la modalità di consumo di bevande alcoliche, a Trento il 78,9% dei maschi è consumatore di tutte le bevande e lo stesso ha dichiarato il 53,7% delle donne. Eccedono abitualmente il 16% degli uomini e il 6% delle donne, mentre bevono lontano dai pasti il 58,8% degli uomini e il 28,8% delle donne. A rischio il 31,4% degli uomini e 10,9% delle donne.

Tra i giovani e giovanissimi, in particolare, continua a crescere il binge drinking, o assunzione di molto alcol fuori dai pasti e in un breve arco di tempo, che «rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata»: nel 2015 il fenomeno riguardava il 15,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni, nel 2016 il 17%. Per quanto riguarda il Trentino la percentuale è del 21,2% tra gli uomini e del 5,8% tra le donne: valori superiori alla media nazionale. Il Trentino risulta inoltre avere numeri superiori alla media sia per il consumo di alcolici fuori pasto che per il binge drinker.

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