Pizza boom, ogni giorno se ne sfornano 8 milioni
Otto milioni di pizze sfornate al giorno in Italia, 200.000 addetti impegnati nei fine settimana su una base di oltre 100.000 occupati nei giorni feriali nelle 126.800 attività che offrono pizza. Questi alcuni dei numeri elaborati dalla Cna e presentati in occasione dell'inaugurazione di Tuttopizza, la tre giorni riservata agli operatori del settore partita oggi alla Mostra d'Oltremare di Napoli.
Forni innovativi, farine genuine e digeribili, show cooking con grandi artisti della pizza, ingredienti Dop, birre e vini da abbinare, Tuttopizza tasta il polso del mercato e guarda al futuro con ottimismo: "Il settore - spiega Raffaele Biglietto, organizzatore della fiera - è in crescita e mantiene dati occupazionali alti. Qui a Napoli ospitiamo 112 aziende, ci saranno 86 manifestazioni collaterali su 7.200 metri quadrati. I dati ci dicono che l'occupazione cresce con oltre 200.000 occupati in Italia e circa 8 milioni di pizze sfornate al giorno con un prezzo medio tra 5 e 7 euro: non parliamo più di un prodotto povero, ma di un piatto che valorizza le eccellenze". La Campania con 9.408 pizzerie e la Lombardia con 9.185 sono le regioni con più pizzerie in Italia, ognuna con il 12% del totale nazionale, seguite dal Lazio, con il 9% delle pizzerie italiane.
A tavola tira ancora la pizza tonda, che occupa oltre il 93% del mercato rispetto a pizze a taglio e al metro, mentre per completare il pasto il 51% degli italiani prende una frittura e il 24% un antipasto tradizionale. Cresce anche il numero di chi cena con pizza e dessert (12% del totale) e non mancano gli insaziabili: il 6% di chi ordina due pizze. Una quota in crescita anche grazie all'uso di farine più leggere come sottolinea Giuseppe Acciaio, distributore di farine: "da qualche anno si usano farine di tipo 1 e 2 non più solo la 00. In queste farine rimane la gemma del grano e la parte cruscale. Ma bisogna stare attenti al bluff della farina integrale: in alcuni casi si tratta semplicemente di un mix di farina 00 e crusca. Bisogna stare attenti al produttore, al prezzo. Il pizzaiolo è molto responsabilizzato rispetto ai prodotti, anni fa il si fidava di quello che gli raccontavano, oggi deve studiare e capire quello che sta usando, perchè il pubblico è sempre più esigente e consapevole".