Quota 100 e la «fuga» dei medici: nei prossimi 3 anni in Italia saranno 23 mila in meno, è allarme
Già, in Italia, i medici sono troppo pochi. Ora un’emorragia di circa 23mila medici in 3 anni: in tanti potrebbero lasciare il Servizio sanitario (Ssn) tra il 2019 e il 2021 per effetto sia del raggiungimento dei limiti per la pensione sia della quota 100. E’ la stima fatta all’ANSA dal sindacato medici dirigenti Anaao-Assomed. I medici che lascerebbero il Ssn per pensionamento sarebbero circa 18mila ed altri 18-20mila maturerebbero i requisiti per la quota 100 anche se, di questi ultimi, si stima potrebbe poi lasciare effettivamente l’incarico circa il 25%, ovvero 4.500.
Nel triennio 2019-2021, spiega il segretario nazionale Anaao-Assomed Carlo Palermo, «circa 18-20mila medici del Servizio sanitario nazionale maturerebbero i requisiti per la quota 100 e potrebbero dunque lasciare l’incarico. E’ però verosimile che non tutti prendano tale decisione e stimiamo in circa il 25%, ovvero circa 4.500 professionisti (1000-1500 l’anno), il numero realistico di medici aventi diritto che potrebbe effettivamente decidere di lasciare il lavoro per effetto della quota 100”. A tale numero stimato di 4.500 medici in uscita va però sommata, spiega Palermo, “una ulteriore quota di circa 18mila medici che andrebbero comunque in pensione per il raggiungimento dei limiti previsti. In totale, dunque, si stima potranno essere almeno 23mila i medici che lasceranno il Ssn nel triennio».
Un quadro, commenta Palermo, di «forte allarme: oggi i medici in servizio nel Ssn sono infatti circa 105 mila e se nei prossimi 3 anni si creasse un buco di 23 mila camici bianchi, ciò porterebbe ad una pesante riduzione dei servizi per i cittadini. Tali fuoriuscite, infatti, arriverebbero in un contesto attuale della Sanità italiana che è già di forte degrado».
La quota 100, avverte, «va di fatto ad aggravare la situazione poichè potrebbe determinare un incremento del 20% in più delle uscite rispetto a quelle preventivate». A fronte di ciò, conclude il segretario dell’Anaao, «è quanto mai urgente che il governo proceda ad una campagna di assunzioni e concorsi nella Sanità».