#iorestoacasa, dall’asilo nido arrivano ‘i compiti’ per i più piccoli
Le chat con i genitori già c’erano, servivano ogni settimana, tra l’altro, per far arrivare un resoconto fotografico di quello che mamme e papà non potevano aver visto: i lavoretti, i pranzi tutti insieme, le canzoncine in gruppo. Poi di colpo il nido chiude, tutti a casa. E i compagni? E le maestre? All’asilo La mia casetta a Roma, e chissà in quanti altri nidi d’Italia, hanno pensato che il lockdown non doveva interrompere proprio tutto e che un filo bisognava seppure a distanza riuscire a mantenerlo.
È vero che sono cuccioli, dai 3 ai 36 mesi, ma anche i bimbi del nido hanno le loro amicizie, sono abituati a stare ore e ore con compagni ed educatrici, a fare laboratori. E’ anche vero che a casa finalmente si godono i genitori, che hanno tempo per loro, quel tempo sperato e mai ottenuto per via degli impegni di lavoro (con annessi sensi di colpa come tutti i genitori, specie le mamme), si può cucinare insieme disegnare, fare un po’ di giardinaggio magari in balcone sperando di tornare presto al parco. Ecco così che le fondatrici del nido hanno pensato che ‘i compiti a casa’, ossia un programma settimanale guidato per i genitori potesse essere una buona idea. “è stato un successo - dice all’Ansa Caterina Misiti - perchè mentre noi siamo abituati per lavoro ad avere chiaro ogni giorno cosa fare con i nostri piccoli, i genitori paradossalmente molto meno. Diamo loro idee giorno per giorno, sempre diverse ogni settimana, incluse le ricette per fare giochi alla portata delle stanze dei bambini, certo non diciamo loro di fare grandi pitture ma pasta al sale, creazioni con colori e carta magari con i rotolini di carta igienica, invenzioni che danno loro meraviglia come il sale che magicamente si colora e poi anche motricità con percorsi da fare in casa utilizzando il nastro adesivo per delimitarlo. Noi - prosegue l’educatrice - continuiamo a sentirci utili anche a nido chiuso, e rette non incassate, purtroppo, e i genitori sono felici di essere guidati perchè non tutti ovviamente hanno abilità e manualità. Nei prossimi giorni manderemo il programma per i lavoretti di Pasqua e così anche quest’anno un’aria di festa si potrà ritrovare nonostante tutto”.
Oltre al programma settimanale, con foto esplicative e ricette, sono arrivati nel corso di questi giorni anche i video: le maestre hanno parlato ai bambini rivolgendosi loro e così anche il filo visivo non è venuto meno.
Ma come stanno i bambini a casa? “All’inizio qualche genitore si è fatto vivo, non essendo mai stato davvero intere giornate con il figlio ne scopriva aspetti della personalità non troppo conosciuti, come aggressività, ma questo a prescindere dalla situazione. Le abitudini cambiano tanto in casa, per tutti, bimbi compresi, spesso salta il riposino ad esempio. In una prima fase c’è stata assoluta felicità dei bambini per avere i genitori tutti per loro, ora certo - ci racconta la Misiti - si comincia a sentire noia e stanchezza come del resto tra i grandi. I bambini poi sentono, anche da piccolissimi, l’umore dei genitori: se li percepiscono preoccupati anche loro ne risentono, ecco perchè bisogna tenerli attivi e anche in casa, non importa uscire, bastano le finestre aperte a fare entrare luce e sole, è più importante essere positivi, ed è fondamentale spiegare loro nel modo più facile possibile perchè si sta in casa e che situazione stiamo vivendo avendo cura di essere speranzosi sul futuro”.