Allarme per il virus respiratorio dei bambini: dalla bimba di Fedez ai casi in Trentino, allerta «sinciziale»
I celebri Ferragnez hanno pubblicato il post sui loro canali social, ma in tutta Europa è massima attenzione. Burioni: «Purtroppo non c’è vaccino, stiamo allerta»
TRENTO. «Epidemia virus respiratorio in neonati: ospedali italiani pieni. Se avete bimbi piccoli fate attenzione mi raccomando». E' questo il post di Fedez su Instagram che riferisce sullo stato delle piccola Vittoria di appena 6 mesi da alcuni giorni in ospedale.
«Questo virus Rsv (Respiratory syncytial virus) non va preso alla leggera» scrive sui social. Chiara Ferragni aveva già rassicurato i follower, ringraziando per i messaggi positivi dei fan. Dopo la paura per la piccola che si sta riprendendo, Fedez mette così in guardia i genitori da questa malattia che colpisce i più piccoli e si può rivelare particolarmente rischiosa, come di recente segnalato anche dai pediatri, perché causa bronchioliti e polmoniti.
In Trentino cinque ricoveri al giorno.
Questa subdola epidemia sta colpendo anche il Trentino in questi giorni, ed a Pediatria dell’ospedale Santa Chiara si calcolano, in media, 5 ricoveri al giorno. «Dobbiamo tenere la sorveglianza sanitaria molto elevata» ha commentato il direttore dell'Apss, dottor Antonio Ferro.
Che cos’è il virus sinciziale.
«Tutti gli anni in autunno arriva il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) che riempie i reparti di pediatria e costituisce un pericolo non indifferente per i bambini più deboli. Purtroppo contro il virus (scoperto negli anni 50) non abbiamo ancora un vaccini efficace», scrive il virologo e immunologo Roberto Burioni su Twitter, commentando la notizia dell'appello di Fedez sui social a fare attenzione.
Appena un paio di settimane fa una delle più importanti riviste scientifiche al mondo, Nature, pubblicava uno studio dove si spiegava che le misure di risposta al Sars-Cov-2, unite ai vaccini, sembrano aver soppresso il morbillo, polmoniti e meningiti e il virus influenzale. Ma torneranno con un rimbalzo nei prossimi mesi, facilitate dal freddo, e fra queste malattie c'è il virus sinciziale che e' responsabile di circa il 5% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni.
L'infezione ha visto i minimi storici durante la pandemia in tutti i paesi, ma poi i casi hanno iniziato a risalire ad aprile 2021. E picchi fuori stagione sono stati osservati in Usa, Giappone, Australia e Paesi Bassi.
Sintomi e attenzione.
Il Virus Respiratorio Sinciziale, spiegano i pediatri della Società Italiana di Pediatria, solitamente provoca il raffreddore, ma specialmente nei bambini nei primi mesi di vita l'infezione da VRS può raggiungere le vie aeree inferiori ed i polmoni causando la bronchiolite acuta (un'infiammazione delle vie aeree inferiori) o la polmonite. Si diffonde facilmente da persona a persona e l'infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi, toccando con le mani le secrezioni e quindi strofinandosi gli occhi o il naso. Il virus può sopravvivere per molte ore sulle superfici dure come tavoli, maniglie delle porte, giocattoli e culle.
E' la più frequente causa di infezione delle vie respiratorie nei bambini al di sotto dei 2 anni e rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero sotto l'anno di età. In Italia il periodo epidemico intercorre tra ottobre e marzo, con un picco in gennaio-febbraio. I segnali di allarme (inappetenza e difficiltà a respirare e affanno) sono da non sottovalutare.
In Germania «ondata pazzesca».
Anche in Germania si registrano molti casi di contagio da RSV, il virus respiratorio sinciziale, fra i bambini e in particolare fra i neonati. È quello che ha scritto la Sueddeutsche Zeitung, che ha intervistato il primario del policlinico universitario di Dresda, Reinhard Berner, specializzato in malattie infantili pediatriche. "In Germania e in Europa abbiamo da settembre un'ondata pazzesca di infezioni da RSV", ha riferito.
"Gli ospedali e le terapie intensive sono piene come mai prima da anni". Secondo il primario le misure anti-Covid, come la distanza e l'uso obbligatorio della mascherine, hanno provocato non solo che non vi fosse un'ondata d'influenza, ma anche che sparisse temporaneamente l'RSV. Una circostanza che ha provocato "l'abbassamento della naturale immunità di gruppo nella fascia di età dei bambini piccoli".