Covid in Italia, altra impennata dei casi: oltre 36 mila con 146 vittime. Ricoveri in calo nelle rianimazioni ma aumentano negli altri reparti
Alla vigilia dell'annuncio sulle nuove restrizioni, si registra un altro bollettino pesante: in aumento al 4,6% l'incidenza dei positivi nei test
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ROMA. Alla vigilia dell'attesa cabina di regia in cui il governo prenderà le nuove decisioni sulle prossime restrizioni anti covid, arriva un altro bollettino che indica un aumento dei casi in Italia.
Nelle ultime 24 ore sono 36.293 i positivi ai test secondo i dati del ministero della salute. Ieri erano stati 30.798.
Sono invece 146 le vittime in un giorno, sette meno di ieri.
Risultano effettuati 779.303 tamponi molecolari e antigenici, contro gli 851.865 di ieri.
Il tasso di positività è al 4,6%, in aumento marcato rispetto al 3,6% di ieri.
Sono 1.010 i pazienti in terapia intensiva in Italia, due meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in iranimazione sono stati 92.
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 8.544, ovvero 163 in più rispetto a ieri.
Ammontano a 402.729 gli attualmente positivi, 18.585 in più rispetto a ieri.
Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 5.472.469 mentre le vittime sono 136.077.
I dimessi e i guariti sono invece 4.933.663 , con un incremento di 17.595 rispetto a ieri.
Domani il governo dovrebbe dunque varare nuove misure, guardando non tanto alle festività natalizie, ma a gennaio e alla necessità di contenere il dilagare della variante Omicron.
Le misure sono quelle di cui si parla da giorni, vioè l'inasprimento dell'obbligo di mascherina all'aperto, l'introduzione della Ffp2 per i luoghi chiusi, la riduzione della durata del green pass probabilmente a cinque o sei mesi: secondo quanto ha detto il sottosegretario alla salute, Andrea Costa (Lega), le novità dovrebbero entrare in vigore dopo Natale.
Lo stesso Costa ha precisato che domani il governo valuterà l'ipotesi di tamponi anche ai vaccinati solo per quanto riguarda i grandi eventi e limitatamente a chi non ha ancora ricevuto la terza dose.
Terza dose che proprio oggi Issraele ha deciso di far seguire a breve dalla quarta.
La somministrazione della quarta dose potrebbe partire già domenica, se il direttore generale del ministero della sanità Nachman Ash approverà il consiglio giunto dal team di esperti nella lotta alla pandemia.
Intanto, sul fronte dei dati riguardanti la variante Omicron, arrivano nuove conferme dalle ultime rilevazioni delle autorità sanitarie sudafricane circa una minore necessità di ospedalizzazione, a fronte però di una maggiore contagiosità del virus.
Alcuni studi indicherebbero che Omicron non si diffonderebbe come la Delta in profondità causando le note polmoniti intestiziali: se questi dati preliminari fossero confermati, l'impatto ospedaliero, già fortemente mitigato dall'effetto delle vaccinazioni, potrebbe rivelarsi assai inferiore per le terapie intensive ma maggiormente significativo sui reparti ordinari.
Che la nuova variante possa rivelarsi meno aggressiva sui polmoni rispetto alla Delta lo indica anche uno studio dek Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease, diffuso tre giorni fa.