Le Acli: per la tutela della salute serve sistema aperto a cittadini e famiglie
Il punto e le proposte alla luce del dramma covid, in un incontro cui è intervenuto anche il professor Roberto Battiston che ha evidenziato l'efficacia delle politiche di prevenzione attuate (vaccinazioni e green pass)
BOLLETTINO Sono tre anziani le vittime del covid nelle ultime 24 ore in Trentino
TRENTO. "La pandemia rilancia il tema di un sistema sanitario legato al territorio, radicato nella comunità e aperto alla partecipazione dei cittadini e delle famiglie".
Con queste parole il presidente delle Acli trentine Luca Oliver ha chiuso la giornata di studio promossa il 18 febbraio dalla Fap (Federazione Anziani e Pensionati) dedicata alle politiche sanitarie dopo il covid.
"Le Acli - ha aggiunto Oliver - si faranno parte attiva nel raccogliere i bisogni, le richieste e le proposte di miglioramento che provengono dalla società e dai singoli utenti per trasformarle in proposte operative di miglioramento del servizio e dell'organizzazione sanitaria".
Il segretario provinciale della Fap, Claudio Barbacovi - riferisce una nota - aveva esordito in mattinata parlando degli elementi di fragilità insiti nel sistema provinciale e nazionale della sanità con particolare riferimento alla situazione degli anziani.
Il professor Roberto Battiston, dell'Università di Trento, ha presentato dall'altra una serie di dati che indicano l'efficacia delle politiche di prevenzione attuate sia in ambito nazionale che provinciale grazie all'efficacia dei piani di vaccinazione, del sistema di garanzia fornito dal green pass, dell'utilizzo della mascherina e di appropriate norme igieniche. In definitiva, ha sostenuto Battiston, la barriera della vaccinazione e del green pass ha tenuto.
Nello specifico della situazione nella RSA Massimo Giordani, direttore di UPIPA, ha evidenziato come la pandemia abbia rilanciato il valore delle relazioni come elemento centrale nelle politiche degli anziani.
"Le RSA che hanno tenuto meglio nel corso di questi ultimi due anni sono quelle dove i rapporti sociali e con le famiglie erano più forti", ha affermato Giordani. Antonino Trimarchi, dirigente medico Unità operativa cure primarie e coordinatore del gruppo di lavoro "Cubo di Rubik" ha rilanciato il tema delle relazioni come elemento centrale della sanità del futuro nella costruzione di un sistema di salute incentrato sulla comunità e sull'attenzione dei soggetti più deboli.
Gli elementi, le osservazioni e le proposte raccolte nella giornata di studio serviranno alle Acli e alla FAP per organizzare il confronto con le istituzioni e i responsabili delle politiche sanitarie al fine di ribadire il ruolo essenziale della medicina di base e del radicamento territoriale dei servizi.