La notte di San Giovanni: chi prepara l'acqua e chi pensa al nocino, e voi siete pronti?
Antica tradizione pagana ancora viva nelle campagne: stasera si mettono i fiori in un po’ d’acqua in un piatto, esposto alla rugiada della notte, e domani mattina ci si asperge il viso
TRENTO. Questa sera, secondo una antica usanza contadina, si prepara «l’acqua di San Giovanni». Ma non solo: molte sono le tradizioni contadine legate a questa data, che segna l’inizio dell’estate rurale, e da sempre si accompagna a scadenze legate alla campagna.
Più che il solstizio d’estate astronomico (21 giugno), la notte di San Giovanni segna un passaggio, e si accompagna anche a prodotti della terra.
L’acqua di San Giovanni
E’ credenza che porti fortuna, salute e bellezza, ma come si prepara? Questa sera vanno posti in un piatto rametti di fiori ed erbe di campo, con un po’ d’acqua, e durante la notte si impregneranno anche di rugiada.
Si possono mettere fiori spontanei, ma anche erbe come artemisia, lavanda, malva, rosmarino, fiori di iperico, menta e salvia, ma anche camomilla, papaveri, fiordalisi e petali di rose.
Vanno poi esposti per tutta la notte in modo che possano assorbire la rugiada del mattino, che, secondo la tradizione, riuscirebbe a dare all'acqua poteri purificatori e curativi proteggendo da malattie, sfortuna ed invidia. Poteri che andrebbero poi sfruttati la mattina del 24 giugno utilizzando l'acqua per lavarsi viso e mani.
Un rito pagano, per una festa che è stata poi assorbita dalla religione cattolica, che ricorda nella data la nascita di San Giovanni Battista, il santo che battezzò Gesù Cristo.
Preparare il nocino
La notte di San Giovanni è anche la notte giusta per raccogliere le noci ancora verdi per fare il nocino. E’ tradizione raccogliere le noci con tutto il mallo, per riporle in vasi con alcool o grappa e zucchero: i vasi vanno poi lasciati riposare fino a Natale, per ottenere un nocino superlativo.
L’iperico è pronto
In questa data è anche consuetudine raccogliere l’iperico, pianta spontanea che ha molte proprietà erboristiche medicinali: le nostre nonne preparavano con l’iperico un olio che era prezioso per tanti usi. L’olio di iperico è un ottimo disinfiammante, usato per ustioni e danni alla pelle.
I roghi di San Giovanni
In molte zone è ancora viva la tradizione dei falò per San Giovanni: nei campi si bruciano le ultime ramaglie dell’inverno, e si sparge la cenere nei campi come buon augurio per l’estate.