Salute / La scheda

Come difendersi dal morso del ragno violino, i consigli della tossicologa

Il primo caso di morso fatale è stato descritto in Italia nel 2015. Donata Favretto, dell'Università di Padova: i casi fatali sono comunque rari ed è sempre difficile mettere in relazione il decesso con il morso, considerando l'intervallo di tempo necessario prima che compaia la lesione

SALENTO Muore per un morto del ragno violino

ROMA. Il ragno violino è una specie da sempre presente in Italia, dove è letteralmente di casa, visto che è possibile trovarlo ovunque ci siano anfratti polverosi nei quali ama nascondersi. Descritto come una specie non aggressiva, "se non è disturbato tende ad allontanarsi. Può restare nascosto e reagisce mordendo solo se ci si avvicina troppo e si sente minacciato. Il suo morso è generalmente molto rapido e nel 70% non causa danni gravi", dice la tossicologa Donata Favretto, dell'Università di Padova.

La prima regola per prevenire il morso è utilizzare guanti e proteggere braccia e gambe se si deve lavorare in ambienti polverosi, dove il ragno potrebbe facilmente nascondersi. Il nome scientifico del ragno violino è Loxosceles rufescens. E' piccolo: il suo corpo ha dimensioni inferiori al centimetro e nella parte anteriore ha una macchia che ricorda la forma di un violino; con le zampe raggiunge le dimensioni di 4-5 centimetri. Non è comunque facilmente riconoscibile e nonha un colore appariscente, inoltere ha abitudini notturne.

"Quando il ragno violino morde - prosegue l'esperta - generalmente inietta poco veleno e si forma un ponfo che regredisce spontaneamente". La sensazione è poco più forte rispetto alla puntura di una zanzara.

"La letteratura scientifica riporta che in un caso su tre il ragno violino riesce a iniettare una tossina". Quando questo accade, a distanza di 24-48 ore possono comparire delle lesioni che, se trascurate, formano un'ulcera, distruggendo i tessuti circostanti.

"Possono essere necessari mesi prima di guarire e in alcuni casi bisogna asportare chirurgicamente il tessuto", osserva Favretto. Inoltre, "se l'ulcera non è curata per tempo, la morte cellulare si estende e la gangrena porta a infezioni secondarie e ad altre patologie".

Quando compare la lesione, prosegue la tossicologa, la regola è lavarla, quindi proteggersi con un antinfiammatorio e osservare come si evolve: inizialmente rossa, con il tempo la lesione tende a diventare sempre più scura. Quando si osservano questi cambiamenti è consigliabile rivolgersi a un centro antiveleni.

I casi fatali sono comunque rari ed è sempre difficile mettere in relazione il decesso con il morso, considerando l'intervallo di tempo necessario prima che compaia la lesione. Il primo caso di morso fatale è stato descritto in Italia nel 2015, "Generalmente - osserva l'esperta - è difficile attribuire gli effetti al ragno violino se non si vede il ragno subito dopo il morso".

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