Mondiali Fiemme 2013, ormai tutto è pronto
Ormai è tutto pronto, e tra una settimana esatta, mercoledì prossimo, prenderanno il via i mondiali di sci nordico, salto e combinata di Fiemme 2013. Ieri, a Trento, la presentazione ufficiale: 650 atleti di 56 nazioni, 10mila accreditati addetti ai lavori, undici giorni di gare sul circuito di sci nordico di Lago di Tesero e sul trampolino del salto di Predazzo per un bacino potenziale di 250mila spettatori. Mondiali da urlo
«Adesso tocca a voi. Gli organizzatori hanno svolto il loro compito con puntualità. Tutto è pronto per questo terzo mondiale in val di Fiemme, dopo il 91 e il 2003. L'iride della tecnologia, dell'eco-compatibilità, dei 650 atleti con 56 nazioni rappresentate, dei 10mila accreditati addetti ai lavori e dei potenziali 250mila spettatori in 11 giorni di gare sul circuito di sci nordico di Lago di Tesero e sul trampolino del salto di Predazzo».
Brillavano gli occhi all'assessore Mellarini, che è anche il presidente del comitato organizzatore di Fiemme 2013 diretto da Piero Degodenz, e si rivolgeva ad atleti e commissari tecnici con quel «voi». Ieri nella sala Belli del palazzo della provincia la conferenza stampa trentina ha dato il via ufficiale al Campionato iridato che mercoledì 20 febbraio vedrà l'Italia, padrone di casa e per la terza volta in Trentino nel giro di 22 anni, aprire la grande sfilata delle nazioni con in testa Elena Runggaldier (nella foto sopra con la compagna di squadra Insam, speranze di una medaglia dal trampolino), designata portabandiera del Tricolore. Lei argento ad Osolo 2001 che punta a ripetersi a Predazzo.
La potente saltatrice è il simbolo della rivalsa azzurra, che in val di Fiemme nel 2003 non salì mai sul podio. C'era scritto «Intersport» sui cartelli del traguardo e in quel periodo non c'era ancora Mourinho e Mancini nella serie A nerazzurra. Così il blasonato collega Claudio Pea, penna del «Giorno» ai tempi di Clerici e Grigoletti, simpaticamente e con un'ironia sopraffina giudicò l'emblema della sconfitta italiana. A parte gli scherzi la concorrenza, soprattutto quella scandinava, è sempre micidiale e debordante in un Mondiale, ma l'Italia ci proverà. La Runggaldier era stata portabandiera, con la fondista Marianna Longa, anche ad Oslo 2011 e lì maturò un inaspettato argento, frutto di una maturazione che l'aveva vista primeggiare nell'iride juniores a più riprese, con l'oro compreso. Quale miglior viatico di questo, contando poi anche sul risultato magnifico sul trampolino di Lillehammer di inizio stagione, quando in coppa del Mondo venne siglato un significativo 3° posto a squadre miste: con la Runggaldier ed Evelyn Insam anche Andrea Morassi e Sebastian Colloredo.
Il ricordo va sempre in Val di Fiemme quando invece al debutto iridato, nel 91, l'Italia centrò medaglie con «Grillo» De Zolt, Stefania Belmondo e Manuela Di Centa in più con la staffetta in rosa che comprendeva anche la trentina Bice Vanzetta e Gabriella Paruzzi. Il veterano olimpionico Giorgio Di Centa ha tanta «fame» di rivalsa, un esempio per tanti giovani in val di Fiemme dove nel 2003 venne limitato da una febbre malandrina.
E gli appassionati fiemmesi e italiani poi sperano di rivedere Cristian «Zorro» Zorzi convocato nella 50 km che chiuderà la rassegna il 3 marzo. Ma il ct Fauner è ermetico. Ne sapremo di più nei prossimi giorni a convocazioni ufficiali. Intanto i due direttori dell'orchestra organizzativa, Mellarini e Degodenz, plaudono, insigniti della targa della presidenza della Repubblica consegnata ieri dal commissario del governo Squarcina, al Trentino che sale sul tetto del mondo: «Emozioni e commozioni. Questo è il Mondiale in val di Fiemme. Colori e festa sulla neve, lotta agonistica e tanto sacrificio. Poi quell'urlo magnifico dei volontari trentini che si alzò fin dal 29 maggio del 2008 a Città del Capo, quando la val di Fiemme venne scelta per la terza volta. Onore quindi alle centinaia e centinaia di volontari che con senso civico di ferro dimostreranno di saper gestire un evento epocale. E spero tanto che l'Italia centri una medaglia. Sarà la ricompensa più bella per l'impegno della val di Fiemme».