La Bitumcalor perde la sfida playoff
A festeggiare è stato Gianmarco Pozzecco, il «Poz», splendido coach di Capo d'Orlando che con il suo entusiasmo e la sua inimitabile allegria e carica agonistica ha trascinato i suoi ragazzi al colpaccio. Alla fine li ha abbracciati tutti, uno per uno, proseguendo il suo show tutto estro e passione durato per tutto il match
TRENTO - Tremendo lo sport. Solo due settimane fa la Bitumcalor festeggiava la storica vittoria di Coppa Italia davanti ai tremila del PalaTrento. Un momento magico, perfetto. Ieri invece la squadra di Buscaglia non ha saputo fare altro che uscire mestamente da quello stesso parquet che l'aveva vista trionfare con l'amarezza per aver perso la seconda partita consecutiva in campionato e soprattutto con la rabbia per aver lasciato altri due punti preziosissimi nella corsa ai playoff contro una diretta avversaria.
A festeggiare è stato Gianmarco Pozzecco, il «Poz», splendido coach di Capo d'Orlando che con il suo entusiasmo e la sua inimitabile allegria e carica agonistica ha trascinato i suoi ragazzi al colpaccio. Alla fine li ha abbracciati tutti, uno per uno, proseguendo il suo show tutto estro e passione durato per tutto il match.
Tremendo lo sport, ma anche vero. Perché l'Upea si è meritata il successo con una partita gagliarda contro un'Aquila apparsa troppo timida, fragile e, cosa preoccupante, poco compatta. Battle e Huff (46 punti in due) hanno reso la vita impossibile alla retroguardia bianconera, peraltro non nelle sue migliori giornate nemmeno a rimbalzo, spezzando la gara in due nel momento decisivo dell'ultimo quarto. L'Aquila era tornata sotto grazie a fiammate individuali, raggiungendo addirittura il -2. Ma sul più bello ha fallito ingenuamente il pari spalancando la porta all'ultima decisiva accelerazione siciliana. Devastante e perentoria.
Parte male la Bitumcalor. Affidandosi solamente ai tiri da tre di Garri (non esattamente la specialità della casa) incassa inevitabilmente un brutto 0-9. I bianconeri sono troppo lenti e prevedibili. Buscaglia chiama time out. Obbligatorio, ma inutile: Capo d'Orlando controlla il gioco mentre la Bitumcalor arranca. Entra Pascolo per dare più energia. Ingrediente indispensabile viste le bassissime percentuali al tiro (0/5 da tre e solo il 37% dal campo). Anche Mike Umeh sembra spento e non è un buon segnale. Soprattutto perché dall'altra parte Huff (neoacquisto di lusso dalla serie A), Battle e Portannese s'intendono a meraviglia. Arriva il +11 ospite, appena rintuzzato da una bomba di Conte in sospensione che vale il 16 a 24 della prima sirena.
Così non va. L'Aquila se ne accorge e cambia marcia. Alza la difesa e corre in contropiede con i 4/5 della panca. Billo Conte, Spanghero, Basile e Pascolo danno molto più ritmo e consentono a Umeh di prendersi tiri migliori. Tanto da arrivare in un attimo a -1. Mani sui fianchi e piede nervoso per il «Poz». Anche se adesso la gara diventa bellissima. Si prosegue punto a punto con grande intensità e qualità fino alla fine del primo tempo quando la meravigliosa penetrazione del «folletto» Battle viene pareggiata dalla magnifica tripla di B.J. che firma il 43-44.
Al rientro la Bitumcalor è scatenata. Dordei, Umeh e Forray piazzano tre canestri eccellenti. Lo stesso però fanno anche Huff e Battle, entrambi rapidissimi e con un tocco di mano davvero felpato. Risultato? Gara senza padroni. Fatta eccezione per il talentuosissimo Talor Battle che con 5 punti in fila sigla il break del 52-58. Che diventa, pericolosamente, 52-61 con la «mattonella» di Mathis.
Non trova contromisure sufficienti la Bitumcalor, eppure si rifà sotto con 7-0 frutto di due ottimi contropiedi. Ma non basta ad evitare il +5 ospite della terza sirena (60-65), frutto di una dormita difensiva sull'ultima rimessa di Orlandina.
Comincia la sfida di nervi, ma è Trento che rincorre. Perde spesso a rimbalzo, mentre in attacco cerca i singoli. Pascolo rimane in panca. Eppure servirebbe la sua concretezza difensiva, mentre Battle al 35' mette indisturbato il 66-77. Ma i trentini ci credono ancora: si alza dalla panchina B.J. e con due triple riapre la gara lanciando il -3 a 3'30'' dalla fine. Grande impatto, tanto da irretire i siciliani, che si salvano dal pareggio trentino solo per un'ingenuità di Garri sotto le plance. È la scossa per l'imprendibile Battle che da solo lancia la tripla del +7 (76-83) a 1'18'' dal termine.
Game over per Trento. Non basta l'orgoglio di B.J.. Nell'ultimo giro di orologio i siciliani sono implacabili dalla lunetta. Il «Poz» se la ride, l'Orlandina scavalca Trento in classifica.