Imperativo Bitumcalor: sconfiggere Trieste
La partita di stasera, sul parquet del PalaTrento che ha visto la Bitumcalor 7 volte vittoriosa su 12 volte (hanno «profanato» il campo trentino Barcellona, Brescia, Casale, Capo d'Orlando e Jesi dopo un doppio overtime), è una tappa forzata per la vittoria da parte dei ragazzi del presidente Longhi che poi affronteranno in successione le altre tre "finali" verso i playoff
TRENTO - Il match di stasera contro Trieste, l'altra matricola che poteva essere terribile e non lo è stata perchè ha perso per strada i suoi strepitosi americani, è per la Bitumcalor Trento alla caccia dei playoff una sorta di micidiale «trappola». Con Pascolo ancora ai box ed in recupero per tonificare la caviglia infortunatasi a Verona (difficile un recupero dell'ala grande udinese anche per la trasferta del 25 a Jesi) e con Dordei colpito da una congestione a Casale ma allenatosi con convinzione per tutta la settimana, i bianconeri di coach Buscaglia non vogliono affrontare con superficialità un match che all'apparenza è agevole e da incamerare con vigore per non arrendersi nella caccia all'8° posto.
La partita di stasera, sul parquet del PalaTrento che ha visto la Bitumcalor 7 volte vittoriosa su 12 volte (hanno «profanato» il campo trentino Barcellona, Brescia, Casale, Capo d'Orlando e Jesi dopo un doppio overtime), è una tappa forzata per la vittoria da parte dei ragazzi del presidente Longhi che poi affronteranno in successione le altre tre "finali" verso i playoff: il 25 a Jesi per vendicare l'onta del ko natalizio, nell'ultima casalinga contro la diretta concorrente Forlì e poi nel match del S. Filippo Neri contro Brescia che assieme a Barcellona, Casale e Pistoia si è ormai garantita la griglia dei playoff per l'unica promozione in A1.
Trieste di coach Dalmasson, il re della difesa fin dai tempi di Lumezzane in B d'Eccellenza, è reduce da 8 sconfitte e una sola vittoria, contro l'Orlandina del coach friulano Pozzecco, da quando gioca senza americani: i giuliani, per improvvise difficoltà economiche e mentre erano lanciati tra le prime sei della LegaDue (che da martedì prossimo, con l'atto costitutivo fissato in Comune a Torino, diventerà la Nuova Lnp accorpando in gironi Gold e Silver le vecchie Lega2, DnA e DnB), sono diventati "orfani" dal 6 febbraio dello strepitoso veterano Jobey Thomas, guardia finita nella siciliana capolista Barcellona, e del potente lungo Brandon Brown, ingaggiato in A1 da Avellino. Dalmasson ha avuto carta bianca nel lancio di giovani promettenti che stanno pagando lo scotto di questo intenso e difficile torneo di LegaDue. In cabina di regia ci sarà un duello tutto italo-argentino tra il capitano della Bitumcalor Toto Forray di Buenos Aires e il talentuoso Ariel Filloy di Cordoba, 25enne con 13.4 punti di media con 2.8 di assist. Ma c'è lavoro anche per baby Spanghero e veterano Conte.
Dalmasson guida un team piuttosto «basso» zeppo di altri registi e di guardie, ma tutti di notevole velocità e di ottimo approccio al match. Reparto esterno dove brillano Michele Ruzzier, l'esperto Daniele Mastrangelo e il capitano Marco Carra ma anche il classe 93 Andrea Coronica. Nel repato dei lunghi ci sono l'ex di turno Luca Gandini, giocatore con 7 punti di emdia e 8 rimbalzi e che all'andata fu determinante per la vittoria di Trieste al PalaRubini dove la Bitumcalor solitamente non riesce ad esprimersi con intensità e strategia giuste, così accadeva anche in Divisione Dilettanti A. Anche se la passata stagione Trieste dovette battere Chieti per agganciare il terzo posto buono per la salita tra i professionisti, dopo Trento e Ferentino.
Garri, Dordei e anche Basile, quest'ultimo responsabilizzato da coach Buscaglia anche per sopperire ai minutaggi di Pascolo considerato uno dei migliori giovani del campionato (prospettive di ingaggio in A1 così come per il texano Mike Umeh), dovranno poi vedersela con il bielorusso Mescheriakov, dato pòer acciaccato, e il lungo Diviach, ingaggiato in uscita da Bologna e che ha avuto un buon impatto con 11.6 punti di media, il 36% alle bombe e 4.8 ai rimbalzi. La differenza stasera la potrebbero fare decisamente, oltre al solito lussuoso Garri di Verona e in casa con Pistoia, gli americani di Buscaglia, quel Bj Elder, ala piccola utilizzata anche da "4", e il bombardiere Umeh dalla mano sempre più calda. (essepi)