L'Aquila vola altissima, Barcellona annientata

È semifinale per una splendida Bitumcalor Trento. Semifinale per la serie A1, il massimo campionato italiano. Ricordarlo è doveroso per apprezzare l'importanza dell'ultimo, ed ennesimo, traguardo raggiunto da questa matricola terribile che proprio non vuole smettere di stupire, incuriosire, appassionare. Perché anche ieri, davanti ad un meraviglioso pubblico, la squadra di coach Buscaglia ha saputo entusiasmare con una prova perfetta schiantando Barcellona e firmando un perentorio 3 a 0 nella serie che la proietta tra le prime quattro squadre più forti del torneo

di Carlo Azzolini

È semifinale per una splendida Bitumcalor Trento. Semifinale per la serie A1, il massimo campionato italiano. Ricordarlo è doveroso per apprezzare l'importanza dell'ultimo, ed ennesimo, traguardo raggiunto da questa matricola terribile che proprio non vuole smettere di stupire, incuriosire, appassionare. Perché anche ieri, davanti ad un meraviglioso pubblico, la squadra di coach Buscaglia ha saputo entusiasmare con una prova perfetta schiantando Barcellona e firmando un perentorio 3 a 0 nella serie che la proietta tra le prime quattro squadre più forti del torneo.
Sorpresa sì, ma fino ad un certo punto. Perché questo gruppo, dopo una prima parte di stagione di ambientamento, ha costruito una solidità di gioco che l'ha portata a recitare il ruolo di «ammazzagrandi». L'ha dimostrato vincendo la final four di Coppa Italia, e l'ha dimostrato anche ieri, nella gara più delicata dei quarti playoff. L'Aquila non ha lasciato neanche un sussulto d'orgoglio ai siciliani, dati favoriti da tutti gli addetti ai lavori non solo per il passaggio del turno, ma anche per la promozione. Certo, gli ospiti, messi con le spalle al muro dopo lo 0 a 2, hanno provato a reagire in ogni modo, fino alla fine, cercando di superare lo strapotere trentino con le sue magnifiche individualità. Ma si sono dovuti arrendere alla tenacia bianconera. Alla sua devastante circolazione di palla, alla sua arcigna difesa e al suo impeccabile attacco che ha trovato protagonisti diversi nelle varie fasi del match, Elder e Pascolo su tutti (entrambi devastanti).
La Bitumcalor buca subito la retina con Mike Umeh. La sua bomba, seguita dall'impressionante boato del PalaTrento, lancia il pressing bianconero. Barcellona è stordita. Nemmeno i gioielli Hardy e Green riescono a segnare. Cosa che invece riesce, e benissimo, ai trentini: Garri ed Elder, partiti fortissimo, firmano infatti in contropiede il primo vero allungo. Quello dell'11 a 2 che costringe Perdichizzi a chiamare minuto. Serve a poco, però. La difesa dell'Aquila è impressionante. Morde inducendo l'attacco della Sigma ad errori (talvolta grossolani). Almeno fino a quando il neoentrato Thomas decide di risollevare le sorti ospiti infilando 5 punti che riducono il gap. Buscaglia procede con le rotazioni per togliere riferimenti. Ha ragione lui. Alla prima sirena la Bitumcalor conduce 22 a 14.
Barcellona, al bivio della partita (e quindi della stagione), decide di cambiare passo. Lo fa col suo leader: Jobey Thomas. L'ala è scatenata e mette il break di 9-0 (22-23). Niente paura per Trento. C'è BJ, sicurezza, e c'è Garri, ieri cecchino anche dal perimetro. La sua tripla di tabella e il suo gioco da sotto valgono il nuovo +8. Brutta tegola per Barcellona. Che poco dopo si vede ricacciata indietro addirittura a -10 dal solito, inesauribile, Elder. Un distacco che, senza lo sciagurato 0/6 ai liberi, potrebbe essere decisamente più grande. Invece, proprio gli errori dalla lunetta consentono a Thomas (in pratica mezza squadra siciliana) di segnare altri 8 punti che portano il 43 a 40 a fine primo tempo.
Al rientro comincia una partita a scacchi. La Sigma carica di falli la Bitumcalor che, a sua volta, risponde con due recuperi micidiali di Pascolo. Si procede punto a punto, con l'Aquila a condurre. 51-48 al 25'. Fasi convulse, subentra la tensione. Garri si fa fischiare un tecnico e un «passi» di troppo, la Sigma ne approfitta andando in vantaggio. Ma alla fine del terzo quarto, la meravigliosa bomba di BJ vale il 59-55.
Il PalaTrento è una bolgia. Ed esplode letteralmente con il gioco da tre punti dell'immenso Elder che porta il tabellone sul 65-58.Barcellona? Ora ha davvero paura. Ma tiene botta col talento dei singoli. Di talento, però, ne ha anche Elder, da vendere. L'americano legge benissimo i giochi e spezza il ritmo. E lo dimostra nel break decisivo: quello che dal 65-61 porta al 74-63. Lui e Pascolo sono dinamite pura. Lottano e bruciano tutti nel coast to cost in contropiede. Non li tiene nessuno: volano, spinti dall'urlo del PalaTrento. In un attimo schiantano Barcellona, sotto 81 a 67 a 2' dalla fine. Il pubblico è già tutto in piedi, mentre Umeh appoggia il sontuoso +15. Per l'Aquila è un trionfo. Storico. Che porta dritto in semifinale contro Brescia. Il sogno continua.

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