Grinta americana targata Bitumcalor

Tirati come una corda di violino. Sia fisicamente - e qui sono evidenti i meriti del preparatore atletico Verona e dello staff - che psicologicamente. E la «mano» di coach Buscaglia, indicato da tutta Italia come l'allenatore dell'anno in LegaDue, si vedono. La «coppia più bella e vincente di Trento» in questo periodo ieri si è presentata ai giornalisti per decantare le glorie contro i siciliani di Barcellona

di Stefano Parolari

Tirati come una corda di violino. Sia fisicamente - e qui sono evidenti i meriti del preparatore atletico Verona e dello staff - che psicologicamente. E la «mano» di coach Buscaglia, indicato da tutta Italia come l'allenatore dell'anno in LegaDue, si vedono.
La «coppia più bella e vincente di Trento» in questo periodo ieri si è presentata ai giornalisti per decantare le glorie contro i siciliani di Barcellona - sul loro sito i super favoriti scornati dagli aquilotti tremano al pensiero che il presidente Bonina molli e sperano in fantomatici ripescaggi in A1 (pare mollino Cremona, Avellino e Pesaro, date in gravi difficoltà economiche) - e le stringenti prospettive di compiere un'altra impresa con la Leonessa Brescia.
Pronti a tirare fuori gli artigli sono gli americani di Trento, il texano di Houston  Mike «big gunner» Umeh  dal bollente sangue nigeriano e il georgiano di Madison  Barry Jaqwan «Bj fabulous» Elder  , rispettivamente la guardia autentico cecchino e l'ala piccola trasformata dal professor Buscaglia in una letale ala grande quando la strategia lo impone.
 Mike "Umehzing" (come piace ai tifosi) ci sembra diventato quella comb-guard che, come contro Barcellona, ha saputo, alla prima stagione italiana dopo l'esperienza in Germania, anche difendere e gestire la palla oltre che bucare la retina (è il 13° bomber della LegaDue con la media di 17.3). Bj ha esploso una personalità trainante, devastante.
 «Sì è vero - risponde il texano di Houston nazionale nigeriano per metà origine africana - penso che stiamo beneficiando di un lavoro incredibile. Ma io, attenzione, oltre a tirare anche difendo e partecipo alla gestione delle azioni perchè tutta la Bitumcalor è cresciuta».
«Penso che la cancellazione dai playoff della favorita Barcellona - spiega Bj - è arrivata in un nostro momento top. Siamo diventati determinati in difesa e più attenti a non lasciare spazi ai nostri avversari. Anche in Sicilia, senza farci influenzare dall'ambiente (il pubblico ha fatto diventare una bolgia il PalaAlberti), abbiamo contenuto e replicato a atleti eccezionali quali Thomas, Hardy e Green».
 In gara3 non vi siete scomposti, anzi il ritmo è risalito quando per due volte i siciliani vi hanno superato di un punto. E poi tutto quel pubblico, 3.500 tifosi a trascinarvi in un Trentino caldo come la Sicilia.
 «Se in gara1 - sottolineano i due statunitensi della Bitumcalor - abbiamo servito Garri da sotto e macinato gioco sempre superiore, in gara2 poi è stata battaglia su ogni pallone fino all'overtime. In gara3 abbiamo percepito tutto il calore di un pubblico straordinario e abbiamo saputo sfoderare un 3 a 0 frutto di maggiore corsa, difesa grintosa e sfruttando il lavoro di tutta la squadra. Penso che la gente abbia capito quanto siamo cresciuti, dal trionfo in coppa in poi, dalle vittorie decisive per i playoff a Verona (assorbendo l'infortunio a Pascolo) e quelle in casa con Pistoia e Forlì.».
 Ora trovate quella Brescia che ha vinto i due confronti in campionato, all'andata alla fine del vostro peggiore periodo, e poi in un match non decisivo con i playoff blindati. Squadra di coach Martelossi quasi speculare: Fernandez come Toto Forray play argentino, i rivali Usa i formidabili Jenkins e Giddens nei ruoli omologhi, i lunghi Barlos, il greco, e Brkic il cesenate con nome dell'Est da 25.6 di valutazione, poi i giovani Loschi dai grandi progressi come Pascolo, l'italiano più alto dello Stivale il centro da 221 cm Cuccarolo, i grintosi Scanzi e Lombardi.
 «Per noi sarà importante - dicono in coro Umeh e Elder - essere sempre noi stessi. La nostra squadra che sa di giocare bene quando serve, come ha fatto in coppa e nei quarti playoff, si sacrifica e si supporta a vicenda. In campionato i lombardi hanno vinto quando noi non eravamo al top. Jenkins e Giddens sono avversari formidabili e li ricordiamo solo ai tempi del College tanti anni fa negli Stati Uniti (la guardia è di Kinston nella Carolina del Nord e l'ala piccola è di Oklahoma City).
Sarà una serie lunga e dura rispetto a quella con Barcellona. Noi cercheremo almeno un colpaccio dovremo tenerli lontani dal perimetro, difendere bene e creare transizioni efficaci. Sulla carta la nostra panchina è ben attrezzata per prevalere sulla loro».
 Siete pronti a tornare in A1?
 «Se con Trento volentieri. Del nostro futuro invece parleremo solo dopo i playoff. Siamo concentrati sulla semifinale».
 Una battuta sulla Nba approdata alle finali di Conference (Spurs S. Antonio contro Grizzlies Memphis e Heat Miami contro Pacers Indiana).
 Umeh: «Facevo il tifo per i Thunders Oklahoma City ma l'infortunio di Westbrook li ha indeboliti e tolti di mezzo con gli "Orsi". Per l'anello dico Miami». Bj: «Il mio idolo è Kobe Bryant ma anche i Lakers sono usciti presto con gli "Speroni". Anch'io vedo il team di Lebron James favorito per confermarsi campioni assoluti».

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